Il caso di una prof.ssa di sostegno del liceo scientifico di Latina bullizzata dagli studenti è stato oggetto della tramissione di Rai 1 “Storie Italiane”, nella mattina del 15 maggio 2023, condotta da Eleonora Daniele. In studio era presente il Garante dell’infanzia e adolescenza della Regione Calabria Antonio Marziale, che ha sollevato, con una sua precisa dichiarazione, un problema di gestione della vicenda da parte dirigente scolastico. Anche se Marziale ha voluto specificare che non è possibile fare di tutta un’erba un fascio, però ha sottolineato che non è raro trovare casi in cui i dirigenti scolastici per il “buon nome della scuola” omettono di prendere provvedimenti o comunque non agiscono con la determinazione dovuta.
Una notizia ANSA del 9 maggio 2023, descrive il caso di una professoressa di sostegno di 52 anni del liceo scientifico G.B. Grassi di Latina che ha presentato una denuncia in Procura per esser stata bullizzata dai suoi studenti finendo addirittura all’ospedale.
Come riporta il quotidianoo online la Repubblica, il 30 settembre scorso l’insegnante, precaria da 10 anni, sarebbe stata centrata all’addome e allo sterno da uno studente spinto da un compagno, finendo in barella all’ospedale Santa Maria Goretti di Latina.
Tornata a scuola, la donna avrebbe scoperto che non si trattava di un incidente, ma di una sfida tra studenti che consiste nel far cadere un insegnante, filmarla e postare il video sui social network: inoltre, una nota messa nello stesso periodo dall’insegnante sarebbe stata pubblicata sui social con la scritta: “Quella magnata della supplente”. La docente è stata ascoltata in procura alla fine del mese di marzo, con le indagini che si sono concentrate su cinque ragazzi tra i 16 e i 18 anni.
Intanto la mamma di uno dei giovani ammoniti per un’altra vicenda ha presentato un esposto a scuola in cui la professoressa è accusata di molestie verbali a carattere esplicitamente sessuale: la docente è stata dunque anche sospesa dal dirigente scolastico, perché potrebbe arrecare “turbamento e pregiudizio” agli studenti.
Il racconto pubblicato dall’ANSA del 9 maggio specifica che a sospendere la docente sarebbe stato il dirigente scolastico della scuola, ma per la verità certe disposizioni non vengono prese dal dirigente della scuola ma dal dirigente dell’ufficio dei procedimenti disciplinari UPD a livello territoriale, probabilmente il dirigente scolastico ha inviato la notizia di un comportamento talmente scorretto della docente all’ufficio dei procedimenti disciplinari, che in via precauzionale ha sospeso la docente dal servizio.
Il dott. Antonio Marziale durante la trasmissione in diretta Storie Italiane di Rai 1 interviene dicendo: ““QUANDO UN DIRIGENTE SCOLASTICO per il “buon nome della scuola” omette di prendere provvedimenti fa solo danni all’autorevolezza che la scuola, invece, deve esercitare”. Questa dichiarazione di Marziale mette il dito su una piaga di sistema che risulta evidente in diversi casi. Accade, infatti, che per il buon nome della scuola e soprattutto per salvaguardare l’autonomia della scuola, a volte si tende a non fare emergere i problemi e a non creare i casi mediatici. La gestione di certi casi pare essere ben nota a Marziale che facendo il garante dell’Infanzia in Calabria da più di un lustro è dovuto intervenire più di una volta in questioni che vedevano protagonisti nel bene e nel male gli studenti e le loro famiglie all’interno del sistema scolastico.
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