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“Mascherina Sorriso”, simbolo di prossimità e di comunità

“Anche se la pandemia ha travolto quasi tutto non ha sicuramente 
annientato il nostro desiderio di riprendere in mano la nostra vita e 
i nostri sorrisi”, sono queste le parole cariche di speranza e di 
ottimismo pronunciate dai soci e dai volontari dell’Associazione 
SuperAbili Onlus
. Il simbolo di ripresa e di prossimità del sodalizio 
prende forma nella “mascherina sorriso”, realizzata dalla giovane 
stilista modicana Elisabetta Scaglione.

Giuseppe Cataudella, presidente dei SuperAbili, ricorda come “la 
mascherina sorriso incarna i principi e i valori che da sempre hanno 
contraddistinto ogni singolo componente della bella famiglia dei 
SuperAbili; un sorriso che vuole essere simbolo di prossimità e 
anticorpo solidale contro la solitudine e la globalizzazione 
dell’indifferenza. 

È bello sapere – continua Cataudella – che tante persone nel silenzio delle loro vite hanno deciso, in un momento così difficile di pandemia, di mettere in campo una delle più grandi “imprese di bene” mai vista fino ad oggi. La mascherina sorriso è un segno di comunità, di familiarità in un mondo malato di egoismo e prigioniero dell’individualismo.

Anche se il Covid-19 ha costretto tante associazioni di volontariato a rimandare in tempi più sicuri i percorsi inclusivi e di socializzazione non ha impedito loro di trovare nuove e inedite forme di “pandemie di bene”.
“In questi giorni è in preparazione uno spot in occasione della 
Giornata Internazionale delle Persone con disabilità – riferisce Pino 
Forte, segretario dei SuperAbili – un lavoro multimediale in 
collaborazione con il C.S.V.E. (Centro Servizi Volontariato Etneo).

“Poiché in questi momenti difficili – conclude Cataudella – si impara 
sempre moltissimo, allora non basta solo commuoversi ma bisogna 
necessariamente muoversi per progettare e ripensare la solidarietà 
della porta accanto; un tipo di solidarietà a misura di quartiere, 
affinché un nuovo “esercito” incalcolabile di cittadini di buona 
volontà possa favorire il riscatto dei più deboli ed emarginati, figli 
di una nuova e mortale povertà”.

Giuseppe Cataudella

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