Le mascherine a scuola con molta probabilità continueranno ad essere utilizzate sino alla fine dell’anno scolastico, come già previsto dal Decreto Legge n. 24 del 24 marzo scorso. Nelle ultime ore, infatti, il sottosegretario alla Salute Andrea Costa è sembrato tornare sui suoi passi: se solo alcuni giorni fa aveva detto che “gli alunni, una volta in classe, possono togliere la mascherina” ed indossarla quindi solo per gli spostamenti all’interno delle istituzioni scolastiche, mercoledì 27 aprile lo stesso Costa ha dichiarato a SkyTg24 che l’obbligo della mascherina a scuola “è uno dei temi sul quale stiamo riflettendo”, ma siccome con le lezioni “siamo ormai agli sgoccioli, è ragionevole pensare di lasciare l’utilizzo mascherina fino a fine anno scolastico”. Poi, il sottosegretario ha confermato che “entro la settimana si arriverà ad una decisione” definitiva.
La maggior parte dei virologi ha già fatto sapere di essere d’accordo con la probabile volontà del Governo di far concludere l’anno scolastico ad alunni e docenti mantenendo l’obbligo.
Galli: giusto porre certi ‘paletti’
Massimo Galli, ex direttore di Malattie infettive all’ospedale Sacco di Milano, non ha dubbi: a colloquio con all’Adnkronos Salute, ha detto che la previsione che l’obbligo di mascherina resti sui mezzi pubblici, al cinema, al teatro e a scuola gli “sta bene”.
“Credo che allo Stato – ha aggiunto – competa porre dei paletti su dove non si può rinunciare alla mascherina. È evidente che l’indicazione di utilizzo generalizzato, vista anche la situazione epidemiologica, va a cadere. Non senza paradossi, considerando che la variante che gira adesso è molto diffusiva”.
In generale, ha concluso Galli, la mascherina “deve essere vista come ‘raccomandazione del dottore’, come protezione e attenzione nei confronti della propria salute, oltre che di attenzione agli altri”.
Bassetti: gli italiani non sono cretini
Di tutt’altro avviso è invece Matteo Bassetti, direttore della Clinica di malattie infettive del Policlinico San Martino di Genova: parlando sempre con l’Adnkronos Salute, l’infettivologo – che è anche professore ordinario di Malattie infettive all’Università del capoluogo ligure – ha detto che “bisogna uscire dalla logica dell’obbligo e della multa, continuando a pensare che gli italiani siano cretini. C’è anche una parte di indisciplinati, che poi saranno gli stessi che non si sono vaccinati, ma la stragrande maggioranza dei cittadini hanno seguito le indicazioni”.
Quindi, ha continuato Bassetti, “serve condivisione e rendere partecipe il cittadino: io ti raccomando di usare la mascherina ma non tì obbligo più tranne negli ospedali e sui trasporti pubblici. Il resto è anacronistico”.
Anche nelle aule scolastiche, quindi, per Bassetti le mascherine hanno fatto il loro tempo. “Rimaniamo uno dei pochi paesi al mondo ad avere l’obbligo del dispositivo al cinema e a scuola, proprio qui non serve proprio a nulla”.
In Europa l’obbligo è saltato
“Il ministero della Salute ha grande responsabilità su alcune scelte, vadano per la loro strada ma non è questo il modo di affrontare la problematica. Se – ha concluso – dal primo maggio si deciderà di mantenere l’obbligo al chiuso saremo l’unico Paese in Europa”.
In effetti, in altri Paesi, a partire dalla vicina Francia, le mascherine a scuola sono da oltre 40 giorni diventate facoltative: negli ultimi giorni, a ridosso di Pasqua, tuttavia alcune scuole hanno ritenuto opportuno reintrodurre l’obbligo a causa dell’ennesima recrudescenza del Covid.