Attualità

Mascherine agli esami di Stato: il TAR Lazio ne conferma l’obbligo; respinto il ricorso del Codacons

Come era facilmente prevedibile il TAR Lazio ha respinto il ricorso del Codacons sull’impiego delle mascherine nel corso degli esami di Stato per gli alunni che concludono il primo ciclo di istruzione e che arrivano a fine percorso.
Il TAR ha stabilito che l’ordinanza del Ministro Speranza è assolutamente legittima in quanto coerente con quanto prevede la legge.
Il Codacons aveva basato il ricorso sulla considerazione che nel provvedimento si prevede l’obbligo di mascherina a scuola, “senza che tale obbligo sia previsto anche per i lavoratori in genere”.
Il TAR, però, ha osservato che la legge parla chiaramente di obbligo fino al termine dell’anno scolastico; e – come tutti sanno – l’anno scolastico si conclude al 31 agosto e non coincide con l’ultimo giorno di lezione.

Un primo commento arriva dal Presidente dell’ANP, Antonello Giannelli: “Esprimo la mia soddisfazione per l’esito giudiziario e spero vivamente che la decisione del TAR Lazio chiuda definitivamente questa controversia. Come ho già avuto modo di dire, trovo che queste continue polemiche sull’utilizzo delle mascherine siano inutili e antieducative oltre che assolutamente inadeguate alla gravità dei tempi che stiamo vivendo”.
Continua Giannelli: “I problemi veri della scuola, e anche qui sono costretto a ripetermi, sono ben altri e alla fine di un anno scolastico così complicato vorrei assistere ad atteggiamenti ben diversi. Gli aspetti che mi preoccupano maggiormente sono la dispersione scolastica, il peggioramento del livello medio degli apprendimenti, i divari sempre più marcati tra le varie zone del Paese. Il tutto mentre la percentuale di PIL destinata alla scuola scende, per il prossimo triennio, dal 4 al 3,5%”.
Conclude il Presidente dell’ANP: “Lasciamo i ragazzi tranquilli ad affrontare i loro esami senza investirli di problemi inesistenti. Noi intanto dovremmo lavorare, senza perdere ulteriore tempo, per garantire un futuro migliore a loro e al Paese tutto”.

Reginaldo Palermo

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