Come si rientra a scuola a settembre? Se un po’ di confusione è d’uopo, cerchiamo di capirlo almeno nelle grande linee: distanza interpersonale di un metro, mascherina per tutti dopo i sei anni di età, scaglionamento dell’orario di ingresso e delle entrate, nessuna prova delle febbre per entrare a scuola, ma se si hanno 37.5di temperatura si deve restare a casa.
Complicato? No, farraginoso
Non è complicato, solo un po’ farraginoso, forse perché ormai è nella intenzione di tutti, dalla ministra ai prof, di ritornare a scuola, tenendo però sempre presenta la sicurezza più assoluta, anche perché senza serenità e la certezza di tornare a casa è difficoltoso insegnare e apprendere.
“Il Governo è al lavoro per riportare tutti gli studenti in classe. Questo documento è la cornice in cui inserire il piano complessivo di riapertura: poche semplici regole, soluzioni realizzabili che ci permetteranno di tornare tra i banchi in sicurezza. L’uscita da questa emergenza, come abbiamo sempre detto, deve diventare una straordinaria spinta per migliorare il sistema di Istruzione e per promuovere l’innovazione didattica”.
Le norme
E infatti nel documento è previsto il distanziamento interpersonale di almeno un metro, compreso lo spazio di movimento. E un metro pure di distanza nelle aule, con una conseguente riorganizzazione della disposizione interna dei banchi, ma anche nei laboratori, in aula magna, nei locali di aggregazione.
Rimane tuttavia la domanda: quante sono le scuole che in Italia possono garantire spazi sufficienti per mantenere e garantire queste norme?
Distanze? E se mancano?
E ancora: distanziare significa dilatare gli spazi fra gli alunni e allora quanti ce ne dovrebbero essere per ogni alula? Se pure andiamo alla metà di una classe tipo di 25 ragazzi, significa (trovando sempre le strutture idonee) 12/13 alunni per ogni aula per evitare il contagio e dunque, per conseguenza, pure il doppio dei prof dello scorso anno.
Dopo le aule anche a due metri di distanza per le attività svolte in palestra: dove queste ci sono, sono attrezzate e sono ampie.Anche il consumo del pasto a scuola va assolutamente preservato, ma sempre garantendo il distanziamento attraverso la gestione degli spazi, dei tempi (turni) di fruizione e, in forma residuale, anche attraverso l’eventuale fornitura del pasto in “lunch box” per il consumo in classe.
Come evitare gli assembramenti
Ma non solo, centellina il documento, per evitare il rischio assembramento, comprese le aree comuni, si deve cercare di differenziare l’ingresso e l’uscita degli studenti, attraverso lo scaglionamento orario o rendendo disponibili tutte le vie di accesso dell’edificio scolastico. Saranno valorizzati gli spazi esterni per lo svolgimento della ricreazione, delle attività motorie o per programmate attività didattiche, sempre nella ipotesi che le scuole ne dispongano.
I genitori
E i genitori? Alla larga, pare di capire, e comunque la loro presenza dovrà essere ridotta al minimo, mentre si dovrebbero intensificare gli appuntamenti.
Tolta la rilevazione della temperatura corporea all’ingresso della scuola, ciascuno però, se avrà una sintomatologia respiratoria o temperatura superiore a 37,5 gradi dovrà restare a casa. Inoltre ogni scuola procederà ad una mappatura e riorganizzazione dei propri spazi in rapporto al numero di alunni e alla consistenza del personale con l’obiettivo di garantire quanto più possibile la didattica in presenza, anche avvalendosi di spazi in più grazie a collaborazioni con i territori e gli Enti locali.
La garanzia della pulizia. E prima, no?
Ma bisognerà pure garantire una pulizia approfondita di tutti gli spazi e con frequenza quotidiana, che è poi è una norma più di buon senso che di prevenzione contro il covid, mentre si dovrà provvedere a dispenser con prodotti igienizzanti in più punti della scuola. Sarà necessario indossare la mascherina. Gli alunni sopra i 6 anni dovranno portarla per tutto il periodo di permanenza nei locali scolastici, fatte salve le dovute eccezioni quando si fa attività fisica o durante il pasto o le interrogazioni, come già accadrà per gli Esami di Stato.
Gli alunni della scuola dell’infanzia non dovranno indossare la mascherina, come previsto per i minori di 6 anni di età. Non sono necessari ulteriori dispositivi di protezione. Potranno essere organizzate apposite esercitazioni per tutto il personale della scuola, per prendere dimestichezza con le misure previste.
Le parole di Speranza
Anche il ministro della Salute, Roberto Speranza, si sforza di dare qualche certezza: “dal Cts arriva un contributo importante per riaprire le nostre scuole in sicurezza. A questo obiettivo il Governo dedicherà ogni energia. Quello fatto per la scuola è stato un lavoro impegnativo, che ha l’obiettivo di conciliare il contenimento del rischio di contagio con il recupero della normale attività per studenti e lavoratori del mondo dell’Istruzione”.