Scatoloni di mascherine inutilizzate in una scuola di Tivoli
Tante, troppe, inutilizzate e accatastate nei magazzini. Sono le mascherine arrivate nelle scuole nei mesi, che giacciono in depositi, sottoscala e aule inutilizzate degli istituti. E i dirigenti adesso non sanno cosa farne. Uno spreco che deriva dallo scarso (se non nullo) utilizzo da parte degli studenti che arrivano a scuola indossando già la mascherina Ffp2 (magari perché hanno preso i mezzi pubblici). E comunque quelle fornite dalle scuole, a detta degli alunni, sono scomode da indossare o hanno gli elastici che si rompono facilmente. In alcuni casi i dirigenti scolastici, per evitare un ulteriore spreco, hanno chiesto ai genitori una comunicazione di rinuncia, per poi calcolare il numero di mascherine necessarie e chiedere la sospensione fino a giugno delle scorte.
La stessa sorte è però toccata al gel disinfettante. Anche qui, ricca la fornitura giunta alle scuole ma inutilizzata poiché in alcuni casi gli studenti sono stati assenti dalle aule (contagi o quarantene) o comunque, anche in questo caso, portavano l’igienizzante da casa. Altro problema per le scuole, come riuscire a smaltire tutto questo materiale. Alcune scuole, verificato il bisogno delle prossime settimane, hanno donato le scorte superflue ai centri di assistenza e accoglienza. Per quanto riguarda il gel invece, si prevede un uso anche dopo la pandemia, sia in classe che nei bagni.
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