Molti addetti ai lavori non l’hanno presa bene. Parliamo della notizia della fornitura gratuita, spese dello Stato, delle mascherine FFP2 solo per i docenti e il personale in servizio nelle scuole d’infanzia e dove vi sono alunni esentati: la disposizione – prevista dal decreto legge, pubblicato il 24 dicembre in Gazzetta Ufficiale, sulla “proroga dello stato di emergenza nazionale e ulteriori misure per il contenimento della diffusione dell’epidemia“ – è sembrata da subito non comprensibile, dal momento che le stesse mascherine sono state imposte in diversi ambienti, come il cinema e le palestre, ma anche solo per salire sui mezzi di trasporto pubblico. Perché nella scuola, invece, le mascherine FFP2 continuano ad essere facoltative per la maggior parte del personale?
Nella serata di martedì 28 dicembre, il ministero dell’Istruzione ha fatto trapelare che attiverà a breve un monitoraggio per quantificare il numero di docenti destinatari delle mascherine FFP2 che saranno distribuite in base al decreto legge approvato prima di Natale dal Consiglio dei ministri.
Secondo dei calcoli prodotti dalla Tecnica della Scuola, ad essere interessati al monitoraggio dovrebbero essere almeno 150mila docenti e Ata: tutti i maestri della scuola dell’infanzia, più il personale (docente e non docente) che opera a contatto con gli alunni fino a 6 anni, oltre che coloro che fanno didattica con alunni esentati dall’indossare le mascherine per varie motivazioni, perché disabili o “fragili”.
Fatto sta, quindi, che quasi il 90% del personale scolastico rimarrà escluso dalla distribuzione gratuita delle mascherine più protettive dal Covid-19.
E anche se a beneficiare delle mascherine FFP2 sarà solo una parte minoritaria del personale, di sicuro non c’è tempo da perdere: considerando che i prossimi giorni non saranno del tutto operativi (per via delle festività di fine anno e di inizio 2022) e che si dovranno attuare le gare d’appalto per assegnare la produzione delle mascherine speciali, non è detto che tutte le scuole destinatarie si vedranno consegnare le mascherine entro il prossimo 10 gennaio, giorno di rientro di tutti gli alunni in classe.
Una volta giunte negli istituti, le mascherine FFP2 verranno quindi assegnate solo al personale che lavora a contatto con alunni che non sono tenuti a indossare mascherine e, dunque, quelli delle scuole dell’infanzia e con coloro che operano con allievi esentati per altre ragioni.
Per tutti gli altri dipendenti, invece, nessuna buona nuova: docenti e Ata che vogliono indossare la mascherina che protegge maggiormente dal Covid-19. – come pure gli stessi alunni – dovranno continuare a farlo a loro spese. E non se ne comprende il motivo, considerando l’innalzamento dei contagi e l’alto numero di ore che alunni, docenti e Ata permangono a scuola in ambienti chiusi.
L’alternativa, per quasi il 90% dei docenti e Ata, dal 7 gennaio continuerà quindi ad essere quella di portare proprie mascherine da casa. Oppure di indossare quelle chirurgiche, le quali però continuano ad essere invise: ricordiamo che da un sondaggio svolto dal Coordinamento regionale dei presidenti dei Consigli di Istituto del Lazio è risultato che l’84% degli allievi ha ammesso di avere rifiutato sistematicamente le mascherine fornite dallo Stato, perché ritenute scomode e composte da materiali di bassa qualità. Una risposta confermata da una verifica analoga realizzata della Tecnica della Scuola, dalla quale è emerso che oltre l’82% dei lettori partecipanti è contrario ai cosiddetti “pannolini”.
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