Continuano le polemiche sul costo delle mascherine FFP2 di cui le scuole devono approvvigionarsi per poterle distribuire a docenti e studenti.
Antonello Giannelli, Presidente dell’ANP, dichiara: “Il protocollo d’intesa firmato lo scorso 4 gennaio dal Commissario straordinario Figliuolo, dal Ministro della salute Speranza e da Federfarma stabilisce che il prezzo finale di vendita, alle scuole, delle mascherine FFP2 non sia superiore a € 0,75 per ciascun pezzo. Il protocollo si rifà all’articolo 3 del DL 229/2021 in base al quale Il Commissario monitora il relativo andamento dei prezzi e relaziona al Governo”.
Continua Giannelli: “L’utilizzo massivo di tali mascherine viene incontro alle nostre richieste e quindi lo condividiamo, ma il prezzo massimo fissato dal protocollo è ben superiore a quello praticato dal mercato libero, oltre che a quello reperibile sul MEPA”.
Un dirigente scolastico della Lombardia conferma: “Vorrei capire se da un punto di vista amministrativo posso essere costretto a pagare le mascherine ad esempio 70 centesimi al pezzo quando sul mercato elettronico, che resta per la pubblica amministrazione il canale primario di approvvigionamento, le posso reperire a poco più della metà. E anche vero che, se si innesca un minimo di concorrenzialità, quei 75 centesimi sono un prezzo massimo ma le farmacie potrebbero in effetti proporre prezzi decisamente più di mercato”.
Giannelli va anche oltre: “Se il fondo di 45,22 milioni di euro previsto dall’art. 19, c. 1, ultimo periodo del decreto-legge 4/2022 fosse gestito al meglio, anziché essere vincolato al protocollo, si potrebbero realizzare economie utilizzabili, ad esempio, anche per l’acquisto di dispositivi migliorativi della qualità dell’aria dei quali tanto si è parlato di recente”.
“Proprio per questo – conclude il presidente dell’ANP – chiediamo che tale fondo sia liberato dal vincolo di destinazione, così da essere autonomamente gestibile dalle istituzioni scolastiche nel rispetto del principio di buon andamento cui i loro dirigenti sono soliti attenersi, nell’interesse della comunità scolastica e della collettività tutta”.
Più di un dirigente scolastico ci ha confidato che già con i fondi ricevuti fino ad ora qualche strappo alle regole è stato fatto, anche in accordo con gli stessi revisori dei conti che non hanno avuto da eccepire sul fatto che i risparmi sugli acquisti dei materiali per la sanificazione siano stati utilizzati per piccoli investimenti strutturali finalizzati comunque ad una migliore vivibilità degli spazi scolastici.
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