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Mascherine, quali docenti dovranno indossare la Ffp2? La novità

Con la recente approvazione al Senato del Dl 111, già anticipata dal nostro vice direttore Reginaldo Palermo, cambiano alcune disposizioni relative alle mascherine, non solo per gli alunni ma anche per il personale scolastico. Chi è tenuto a indossare la mascherina Ffp2 o Ffp3? E in quali casi? Facciamo chiarezza.

Quali novità per i docenti?

Nei servizi educativi per l’infanzia, nelle scuole dell’infanzia e nelle scuole di ogni ordine e grado, in presenza di alunni esonerati dall’obbligo di utilizzo dei dispositivi di protezione delle vie respiratorie occorre l’uso di mascherine di tipo FFP2 o FFP3. Lo si legge nel dossier che accompagna la conversione del Dl 111.

Il criterio, dunque, è l’esonero dell’alunno dall’uso della mascherina. In questo caso, a tutela dell’insegnante, quest’ultimo dovrà potenziare i propri strumenti di protezione. Una precisazione, tuttavia, che pare superflua in riferimento alla scuola dell’infanzia, dato che qui tutti gli alunni sono dispensati dall’uso delle mascherine e dunque tutti gli insegnanti dovranno indossare la Ffp2.

Il criterio è invece effettivamente discriminante negli altri gradi di scuola. In qualunque classe di qualunque grado di scuola in cui vi fosse un alunno dispensato dall’uso della mascherina per ragioni sanitarie, i docenti indosseranno la mascherina Ffp2 al posto della tradizionale mascherina chirurgica. Una disposizione che apre all’interrogativo: perché per i docenti si prevede un’ulteriore tutela che per gli alunni non è reputata necessaria? In altri termini: perché i docenti dovranno indossare la Ffp2 (o la Ffp3) laddove gli alunni continueranno a usare la mascherina chirurgica in classi con compagni privi di mascherina?

Ffp2 per i docenti dell’infanzia, mascherina chirurgica per gli altri

Per riassumere, la normativa prevede che a scuola dell’infanzia tutti gli insegnanti usino la mascherina Ffp2 o Ffp3; mentre negli altri gradi di scuola i colleghi, dalla primaria in su, si limiteranno alla mascherina chirurgica o ad altro dispositivo (previsto dal datore di lavoro sulla base della valutazione del rischio), ivi compresa la mascherina Ffp2 nel caso in cui vi fosse in classe un alunno privo di mascherina per ragioni sanitarie.

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A tal fine si utilizzare le risorse pari a 350 milioni di euro stanziate dal Decreto sostegni bis (commi 4 e 4-bis dell’articolo 58 del decreto-legge 73/21). (art. 1 comma 2 lettera a-bis).

La novità per gli alunni

Quanto agli alunni, come abbiamo già riferito: l’obbligo di utilizzo dei dispositivi di protezione delle vie respiratorie, che fino a ieri era legato a un criterio anagrafico (sotto i 6 anni nessuna mascherina) d’ora in poi viene legato al grado di scuola: all’infanzia non si indossa la mascherina, alla primaria (e ai successivi gradi di scuola) sì.

Le ragioni di questo cambiamento sono intuitive e vengono spiegate nel dossier che accompagna la modifica normativa:

Per il precedente a.s., l’obbligo di utilizzo di dispositivi di protezione delle vie respiratorie nelle scuole, a partire da 6 anni, era stata introdotta dal DPCM 3 novembre 20204 e successivamente confermata.

Successivamente, la già citata nota tecnica, tuttavia, ha fatto presente che “La misura pare doversi adattare al contesto scolastico in cui questi (n.d.r.: i bambini) sono inseriti. Ovvero, in ragione di principi di coerenza e ragionevolezza funzionali alla didattica, non pare necessario l’utilizzo della mascherina nella scuola dell’infanzia anche per i piccoli che hanno compiuto 6 anni e invece pare necessario lo sia nella scuola primaria, anche per gli alunni che i 6 anni li debbono ancora compiere”.

Nuova deroga all’uso della mascherina

Una novità particolarmente incisiva per l’organizzazione scolastica e per la didattica riguarda la possibile deroga all’obbligo di utilizzo dei dispositivi di protezione delle vie respiratorie per le classi formate da studenti che per ragioni anagrafiche siano esclusi dalla campagna vaccinale. Si tratta quindi di classi con alunni sotto i 12 anni. Ad essere coinvolte nella novità, insomma, tutte le scuole primarie e alcune classi della scuola secondaria di primo grado.

Carla Virzì

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