In questi giorni l’opinione pubblica è intrisa di episodi riconducibili ad un vero e proprio exploit di violenza giovanile. L’argomento principe di queste settimane è proprio questo; ci si chiede cosa stia scattando nelle menti dei giovani, chi sia responsabile, quanto la nostra società sia effettivamente inclusiva.
A parlare di machismo, patriarcato ed educazione è stato l’attore Massimiliano Caiazzo, noto per il ruolo di Carmine Di Salvo nella serie tv Mare Fuori, negli scorsi giorni additata come responsabile, ovviamente in parte, della diffusione di modelli negativi che strizzano l’occhio alla criminalità.
Nei ragazzi c’è una scissione dolorosa?
L’attore è intervenuto all’evento Il Tempo delle Donne, organizzato da Il Corriere della Sera, come riporta ThatsFabOfficial. Ecco la sua riflessione: “Incontrando i ragazzi nelle scuole vedo che siamo un pò disorientati. Nasciamo e veniamo educati da certe norme machiste e allo stesso tempo dentro di noi inizia a bollire una certa sensibilità che è difficile da esprimere. Sono emozioni nuove, non hai un alfabeto per metterle fuori, a differenza di quello machista. Questo perché i nostri genitori hanno avuto prima di noi quel tipo di educazione”.
“Non per colpevolizzare i genitori, è una cosa che non è sotto il loro controllo. Siamo in una sorta di scissione che genera frustrazione, impotenza, umiliazione. Questa roba qui potrebbe trasformarsi in violenza”, ha aggiunto. “Credo che siano i maschi i primi a dover essere sensibilizzati sul tema. Bisogna capire cosa si accende dentro di noi quando ci spaventiamo di una donna libera, emancipata”.
“Ho visto Mare Fuori e non ho ammazzato nessuno”
“Napoli ieri in Piazza del Gesù ha dimostrato una grande reazione positiva, ha dimostrato che non si può chiudere gli occhi e pensare che non sia accaduto niente”, ha detto un aspirante attore che ha fatto i provini per partecipare al musical di Mare Fuori, riferendosi al funerale di Giovanbattista Cutolo, il musicista 24enne ucciso per strada a Napoli da un 16enne lo scorso 31 agosto.
Ad aprire questo dibattito è stata proprio la sorella di Giovanbattista Cutolo. Quest’ultima, durante il funerale, si è scagliata contro chi imita personaggi negativi spesso proposti dalla musica o dalla televisione: “Napoli non è Gomorra, non è Mare Fuori, non è il Boss delle Cerimonie”, ha detto.
Cristina, diplomata al liceo musicale e in una scuola di recitazione, anche lei aspirante attrice del musical, è anche lei dell’avviso che non vi siano collegamenti tra serie tv e realtà: “Ho visto Gomorra e Mare Fuori e non ho mai ammazzato nessuno o messo le mani addosso. I problemi non arrivano dalle serie tv, ma molto spesso dai problemi della famiglia in cui si cresce e per questo bisogna aiutare i ragazzi da un punto di vista sociale, della scuola. Solo così i ragazzi non prendono o’ fierro, come dicono nelle serie, ma si impegnano in cose più vere per crescere bene”, questa la sua opinione.