Ci lamentiamo sempre perché convinti che la matematica non faccia parte del DNA dell’italiano medio, perché a scuola i risultati in questa disciplina sono mediocri e così via discorrendo.
Ma c’è qualcuno dei nostri vicini europei che dovrebbe preoccuparsi molto di più. Il quotidiano parigino Le Figaro comunica ufficialmente che il Consiglio scientifico dell’Educazione Nazionale francese ha lanciato l’allarme rosso: alla domanda “Quanti quarti d’ora ci sono in tre quarti d’ora?”, la metà degli alunni appena entrati in “sixième” (la nostra prima media) non sa rispondere. Beh, effettivamente non c’è da stare allegri e gli esperti ministeriali qualche giorno fa hanno emanato una nota nella quale lamentano un enorme deficit di comprensione delle frazioni. Nella nota si legge anche che per molti alunni in uscita dalla scuola primaria i numeri decimali e le frazioni non hanno alcun senso, cosa che non è affatto incoraggiante, dato che – continuano gli esperti – la comprensione di questi strumenti matematici è indispensabile per lo studio e la misura delle grandezze fisiche.
Dai test d’ingresso alle medie, emerge, giusto per fare un esempio, che su una linea graduata da 0 a 5, soltanto il 22% degli alunni riesce a collocare esattamente la frazione ½. Dagli errori commessi dai ragazzi in entrata in prima media emerge una sostanziale difficoltà a riconoscere i simboli matematici e anche una grande confusione tra i diversi tipi di numeri.
Queste lacune non riguardano soltanto gli alunni svantaggiati provenienti da ambienti socio-culturali degradati, sono “democraticamente” e trasversalmente diffuse tra tutti i ragazzi, ricchi e poveri, sia economicamente che culturalmente parlando: la percentuale degli alunni con risultati pessimi nei test è, infatti, dell’85% nelle scuole “di educazione prioritaria” dei quartieri a rischio, ma raggiunge il 75% anche nei “quartieri-bene” e nelle scuole private.
Quello che preoccupa maggiormente il Consiglio scientifico dell’Educazione Nazionale è che il tasso di errori in operazioni matematiche semplici resta alto – il 45% – anche al primo anno di liceo.
Le Figaro conclude sottolineando che questi dati sono – purtroppo – confermati dalle ultime rilevazioni internazionali (TIMSS, ad esempio) in cui gli studenti francesi vengono relegati, per quanto riguarda le competenze in matematica, nelle ultime posizioni della classifica.
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