Matematica, bocciato il 60% dei candidati al concorso 2016

Il Corriere della Sera di giovedì 9 febbraio 2017 riporta con grande enfasi il risultato disastroso del concorso 2016 per docenti di matematica per le scuole medie inferiori e vorrei commentare tale articolo dicendo, prima di tutto, che il concorso era riservato ai solo docenti abilitati, cioè a persone di provata esperienza culturale, e professionale, cioè docenti da molti anni, abilitati dall’Università Statale, mica dalla bocciofila di paese.

Il concorso di per sé non doveva essere fatto; è stato un puro atteggiamento ostinato politico della ex ministra Giannini, non suffragato da una concezione amministrativa e statalista, perché un concorso fra abilitati, potrebbe essere fatto, potrebbe ma non è obbligatorio sotto l’aspetto costituzionale, se nel caso in esame ci fossero, o fossero stati,  molti più candidati per pochi posti.

Allora l’Amministrazione potrebbe pensare e fare una scelta con un concorso per assumere “i migliori” fra i migliori: gli abilitati sono tutti “migliori”. Ma un concorso potrebbe e poteva essere fatto per soli titoli o per titoli e colloquio: sempre valenza costituzionale avrebbe ed ha. Ma no, Lei, la bella, si fa per dire, ministra del MIUR si incaponisce e vuole il concorso nel modo più classico, cioè prove scritte e orali.

Il concorso con queste modalità deve essere proposto ai non abilitati e solo quando ci siano ancora posti da assegnare e  in mancanza di abilitati. Ma allora si sceglie, se far abilitare i docenti  e non sottoporli più a nessun altro tipo di concorso, o sceglierli da un concorso per soli laureati.  

Allora la grande(!) ministra si inventa, per gli abilitati, le prove scritte  a risposta aperta, vi aggiunge la difficoltà del superamento dell’inglese, come se la lingua straniera si imparasse in pochi mesi, dato che per l’abilitazione e per gli studi universitari prima, l’inglese non è mai stato previsto e sottopone 16 domande ai concorrenti docenti che devono rispondere in 150 minuti, meno di 10’ a quiz, di cui 10 di inglese e 6 di cultura matematica, e da questa mistura infernale, si sono salvati in pochi. Ma è un concorso questo?

E’ un’Olimpiade della corsa veloce, non della cultura che vuole tempi per una corretta riflessione. Si aggiunga, poi, che in alcune classi di concorso, come Matematica, le prove scritte sono due e bisogna ottenere una media del 7 (o multiplo) con non meno del sei in una delle due prove. E così l’Olimpiade si fa ancora più ardua e, certo, alcuni, la superano. Chi? I più bravi, i più fortunati, i più lesti? E stendiamo un velo pietoso sulle commissioni, psicologicamente e socialmente impreparate a comprendere la portata di un concorso , come quello di Milano, che vedeva più posti che concorrenti!

Così è andata, la ministra che  è stata bocciata pure lei, per la legge del contrappasso o se vogliamo, del detto che chi di spada ferisce, di spada perisce,  fuori dal Governo Gentiloni, unico ministro non riconfermato, spero stia riflettendo sul danno provocato dalla sua pervicace ostinazione e dalla sua congenita incapacità a comunicare con gli altri, per primi i sindacati, che già a maggio 2015 avevano indetto un colossale sciopero che non si era mai visto nella storia della scuola.

Col concorso la ex ha prodotto costi elevati a tutti, Stato e concorrenti e benefici pochi o nulli, specie in matematica. Adesso gli insegnanti abilitati bocciati sono regolarmente in cattedra e lo saranno anche per i prossimi 4 0 5 anni, fino a quando, non arriverà una sanatoria che li legittimerà a stare in cattedra a t.i., come è naturale e giusto che stiano, prima ancora che prenda forma il prossimo, più paranoico, diabolico, concorso che si sia mai potuto immaginare da menti umane non normali, un concorso che dovrebbe durare minimo cinque anni, e due dei quali pagati a 400 euri lordi al mese, l’ultimo, forse con stipendio normale, sempre miserrimo. Chi farà mai l’insegnate in queste condizioni? E’ più facile diventare primario nella sanità che docente nella scuola! Ma a chi vengono ‘ste belle pensate? Ai politici? Se non sono matti non li vogliamo.

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