Troppi studenti faticano con la matematica perché magari si parte dall’astratto senza solide basi concrete. E se il problema non fossero loro, ma gli strumenti usati? Con materiali manipolativi, l’apprendimento diventa intuitivo, coinvolgente e finalmente efficace. VAI AL CORSO
E’ possibile spiegare la matematica con oggetti semplici, in quanto facilitatori che fanno da tramite tra il pensiero concreto e le prime forme di astrazione.
Tanto più questo passaggio è curato quotidianamente con giochi, esercizi e strumenti appositi tanto migliore è la ricaduta sulla classe nel suo complesso e, naturalmente, sul singolo alunno. Il loro uso, inoltre, evita la formazione di quei misconcetti e di quelle difficoltà che si riscontrano quotidianamente nei bambini
Questa costante interazione rende piacevole e divertente l’attività scolastica.
In particolare nelle prime classi, è necessario introdurre gli argomenti con proposte in cui il corpo e le mani giocano un ruolo importante per fissare le informazioni e poterle recuperare senza fatica, proprio attraverso quegli aspetti logici, topologici, metrici e geometrici, che ne sono parte integrante e che emergono in modo del tutto naturale.
Ciò permette al bambino di individuare e di focalizzare l’attenzione su quei riferimenti spazio-temporali entro cui deve muoversi.
Il geopiano di legno ne è un esempio: può essere utilizzato durante tutto l’arco della scuola primaria a partire dal primo ciclo fino alle prime formalizzazioni della classe quinta.
Il passaggio dalla “pagina a quadretti tridimensionale”, rappresentata dal geopiano, a quella con due dimensioni, rappresentata dal quaderno avviene, pertanto, in modo “indolore”, per l’accresciuta consapevolezza dello spazio e dei suoi riferimenti:
la migliore gestione della pagina, cioè dell’ordine mentale di cui è proiezione, ne è la prova.
Anche il geopiano di moquette ha un ruolo importante:
-su di esso è possibile giocare con le frazioni e fare i primi calcoli;
-rappresentare le rettilinee (come nel geopiano di legno) ma anche le curvilinee: i bambini possono così cimentarsi nella riproduzione di linee intrecciate aperte e chiuse, fino a giungere alla circonferenza.
E’ possibile disegnare curvilinee anche con compassi rudimentali, realizzati dai bambini con una matita e una funicella…
Al termine del secondo ciclo, potremo veramente parlare della circonferenza come “luogo geometrico di punti del piano equidistanti da un punto fisso detto centro” … e saremo compresi dai bambini.
E ancora… per la costruzione dei poligoni e definire le loro proprietà si possono utilizzare il meccano, oppure i fogli di carta… e che dire del Tangram per introdurre le figure isoperimetriche ed equiestese?
Su questi argomenti il corso Spiegare la matematica con oggetti semplici, in programma dal 1° aprile, a cura di Patrizia Casella.
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