Aumenta il numero di alunni che ha difficoltà nell’apprendimento della matematica: tra gli iscritti a scuola, negli ultimi quattro anni in Italia sono raddoppiate le diagnosi per discalculia, passando da 33.257, dato del 2014, a 62.877 nel 2017.
Il vistoso incremento di Dsa per via della matematica, tra i più frequenti nei ragazzi, è stato reso pubblico a Prato nel corso del X convegno nazionale ‘Dsa e scuola: risorse per l’apprendimento’ organizzato dal Centro risorse di Prato.
“I ragazzi con discalculia vanno tutelati – ha detto Christina Bachmann, psicologa e responsabile del Centro, – esiste una apposita legge, la 170 del 2010, che in molti casi è ancora disattesa perché la scuola sa ancora troppo poco su questo disturbo”.
Disattendere la legge, significa non adottare, nella normale didattica, ma anche in occasione delle valutazioni o degli Esami di Stato, quegli strumenti dispensativi e compensativi indicati dall’equipe psico-medica che ha studiato ogni caso.
“Ragazzi che studiano – hanno spiegato psicologi e tecnici – possono non riuscire bene negli esercizi, per loro applicarsi non è la sola condizione per ottenere un buon rendimento: pur studiando non riescono in alcune abilità di base della matematica, come il calcolo a mente veloce con numeri piccoli, le tabelline, i compiti di stima”.
“Questo, obbliga la scuola a venire incontro alle difficoltà di questi alunni e in generale a riconsiderare come insegnare la matematica”, hanno concluso gli esperti.
Ricordiamo che la discalculia, sempre da verificare attraverso lo studio degli specialisti che operano presso strutture mediche pubbliche, risulta tra i disturbi specifici dell’apprendimento (Dsa) più comuni.
E anche tra i più difficili da trattare, soprattutto qualora l’insegnante non abbia acquisito le competenze per affrontare il problema di apprendimento.
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