Dunque avevamo ragione. La Relazione Illustrativa che presenta gli articoli del disegno di legge sulla Buona Scuola datato 27 marzo e disponibile ora come documento ufficiale, conferma la nostra interpretazione degli articoli 2 e 3 del progetto, relativi all’inserimento di nuove discipline scolastiche in ogni ordine e grado di scuola. Gli apprendimenti che gli studenti saranno destinati a dimostrare di aver appreso possono essere suddivisi in tre categorie:
1.insegnamenti curricolari, cioè appartenenti agli indirizzi di ogni scuola secondo le disposizioni dell’ordinamento scolastico vigente e comprensivi delle variazioni orarie dovute alla quota di autonomia e alla flessibilità;
2.insegnamenti potenziati, cioè, come risulta dagli stessi regolamenti dei licei e degli istituti tecnici e professionali, materie a cui la scuola, in presenza del placet del Ministero, ha deciso di aggiungere ore al monte orario già previsto o materie introdotte ex novo in quello specifico indirizzo di studi;
3.insegnamenti opzionali, vale a dire facoltativi, scelti dallo studente all’interno di più proposte formative eventualmente fatte dalla scuola.
L’organico di docenti che ogni dirigente scolastico potrà proporre al Ministero dovrà farsi carico di tutti e tre questi insegnamenti, oltre che dei progetti e delle supplenze. Il nodo centrale è il rapporto tra gli insegnamenti posti al punto 2 e quelli del punto 3. In relazione al punto 2, la Relazione Illustrativa chiarisce in maniera perentoria che gli “obiettivi nazionali” fissati nell’articolo 2, comma 3, debbono essere perseguiti necessariamente: si tratta infatti di obiettivi “che le scuole sono tenute a osservare nella determinazione del proprio fabbisogno e nella definizione della programmazione dell’offerta formativa”.
Materie obbligatorie, quindi. Le prime interpretazioni discordanti sono ormai tagliate fuori. Spiccano, tra le altre, le discipline matematiche e scientifiche, musica e arte, diritto ed economia. Rimane da precisare per quante ore settimanali e in quali anni scolastici una materia dovrà essere potenziata e se il rafforzamento riguarderà tutte le materie, come sembra dalla lettera del disegno di legge, o solo alcune. In relazione al punto 3, la Relazione Illustrativa degli articoli presentata dai ministri Giannini, Madia e Padoan, precisa che l’intento è quello di valorizzare le attitudini e gli interessi dello studente nella cornice formativa attivata da ogni scuola secondaria superiore.
Per far questo, sempre all’interno del fabbisogno economico e di personale previsto nel Piano dell’offerta formativa triennale, le scuole possono (è una possibilità, non un obbligo, precisa in neretto la Relazione Tecnica) attivare “insegnamenti opzionali a scelta dello studente, ulteriori rispetto a quelli già previsti dai quadri orari” per lo specifico grado e ordine. Se la scuola di appartenenza lo delibererà, dunque, ogni studente potrà scegliersi la sua (o le sue) materia preferita e aggiungerla al curriculum con il quale si diplomerà. È facile pensare che queste materie facoltative verranno insegnate di pomeriggio, nel quadro di una tendenziale apertura pomeridiana di tutti gli istituti scolastici.
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