“Le ragazze devono fare ciò che sentono dimenticandosi di stereotipi e pregiudizi, di chi cerca di darci una vita prestampata. Dobbiamo essere noi a ‘compilare’ le nostre scelte, a partecipare alla trasformazione digitale, green e a lottare contro la pandemia. Insomma, ci sono tanti motivi per studiare materie scientifiche e tecnologiche, che hanno tante prospettive anche di lavoro”. A dirlo è stata Maria Chiara Carrozza, prima presidente donna del Cnr, il Consiglio nazionale delle ricerche, ed ex ministra dell’Istruzione.
La Fisica grazie ai miei libri
Il ministero dell’Istruzione ha celebrato questa giornata con questo speciale videomessaggio dell’ex ministra dell’Istruzione, che ha raccontato di essersi avvicinata alla Fisica grazie ad un libro dei fratelli sulla storia dei ragazzi di via Panisperna e di Enrico Fermi e anche sulla storia delle particelle, dal titolo ‘Personaggi e scoperte della Fisica moderna’: voleva studiare medicina, ma si è innamorata della disciplina anche cominciando a guardare Quark di Piero Angela. E ha scelta la disciplina all’Università.
Così sono diventata bioingegnere
“Facevo la quarta liceo scientifico a Pisa – ha raccontato Carrozza – tanti hanno cercato di farmi desistere, dei miei compagni di classe mi hanno detto addirittura che la Fisica fa diventare brutta ma io ho continuato nella mia strada e sono diventata un bioingegnere. Ma ho continuato nella mia strada, mi sono successivamente innamorata dell’ingegneria biomedica ed oggi posso dire di essere a tutti gli effetti un bioingegnere”.