Il ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara è stato oggi, 30 maggio, in visita in due scuole di Parma. “Bisogna avere conoscenza dei problemi reali della scuola. Ci battiamo per la digitalizzazione e per una didattica sempre più innovativa”, ha esclamato in questo frangente.
Ecco le parole del ministro: “La scuola a cui io mi ispiro è la scuola che mette al centro la persona e gli studenti. Non dobbiamo mai commettere l’errore di mettere al primo posto l’intelligenza artificiale, che deve essere al servizio della persona, per valorizzare ogni individuo, per dare un buon contributo alla didattica. La relazione tra docenti e studenti e tra studenti deve essere sempre al primo posto”.
“In ogni giovane c’è un talento, diverso in ognuno. Il docente tutor e orientatore può individuarlo e valorizzarlo. La riforma Gentile concepiva la scuola con un unico modo di intelligenza, ma invece ce ne sono tante. L’orientamento è fondamentale. La scuola dovrebbe costruire una formazione come un abito sartoriale. Una scuola moderna non lascia indietro nessuno: per questo ho voluto Agenda Sud, che è stata un obbligo morale per riunire l’Italia e l’Agenda Nord“.
“Bisogna investire nella scuola primaria, che purtroppo ha qualche difficoltà, come dicono i dati. Abbiamo destinato delle risorse in 319 scuole dell’Emilia Romagna. La dispersione scolastica sta avanzando anche al Nord Italia, anche non ci saremmo mai aspettati”.
“La nostra idea di scuola passa sempre di più dall’importanza strategica dei laboratori. Dobbiamo partire dalla realtà per arrivare alla teoria per avvicinare i giovani a materie importanti per il futuro del Paese. Se usiamo vecchi metodi che prescindono dai laboratori li allontaniamo dallo studio e dalla passione per le materie Stem. Ai miei tempi ho dovuto studiare dai libri, non c’erano laboratori”.
“Ci vuole il coinvolgimento degli studenti stranieri, molti dei quali abbandonano la scuola, con il potenziamento della lingua italiana. Poi, tutti i ragazzi con disabilità devono avere docenti specializzati sul sostegno. Per questo abbiamo messo accanto alle Università la disponibilità di Indire“.
“Ci sono tanti giovani che si disperano perché non hanno scelto il percorso giusto. Da qui la riforma dell’istruzione tecnico-professionale. La scuola del merito è questo, non significa raggiungere traguardi elevatissimi. Il rispetto deve essere un principio cardine della scuola italiana.
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