La ministra dell’Istruzione plaude alla decisione presa dalla Corte Suprema indiana che definisce “stupro” l’aver avuto rapporti sessuali con mogli minorenni.
“Accogliamo con soddisfazione la sentenza della Corte Suprema dell’India che ha stabilito che i rapporti sessuali con una ragazza minorenne sono stupri, anche all’interno del matrimonio”.
“La Corte Costituzionale, oltre ad avere giudicato incostituzionale la legge che prevedeva che un uomo potesse avere rapporti sessuali con la propria moglie di età maggiore di 15 anni, ha invitato il Governo indiano a prendere provvedimenti per contrastare unioni matrimoniali che coinvolgano ragazze minorenni”.
La decisione della Corte indiana potrebbe avere ripercussioni anche in Italia: per la Fedeli, infatti, si tratta di “una decisione e un invito che devono spingere anche il nostro Parlamento ad agire tempestivamente per prevenire e impedire matrimoni precoci e forzati: esiste già un disegno di legge incardinato in Commissione Giustizia al Senato. Accelerarne l’approvazione è una questione urgente di giustizia sociale”.
La responsabile del Miur ha tenuto dire che proprio “nella Giornata internazionale delle bambine e delle ragazze, l’Unicef ci ha messo di fronte a dati allarmanti: una bambina su quattro contrae matrimonio prima di avere compiuto 18 anni; 63 milioni di ragazze hanno subito mutilazioni genitali; 130 milioni di ragazze non vanno a scuola. Si tratta di gravi lesioni dei diritti, delle libertà, dell’autonomia delle giovani nel mondo. I matrimoni precoci, nel caso specifico, compromettono lo sviluppo delle fanciulle, attraverso gravidanze anticipate, isolamento sociale, abbandono scolastico e le espongono al rischio di violenze domestiche”.
Per la democratica, “sono serie minacce fisiche e psichiche che non possiamo più permettere. E che ci riguardano da vicino: le nostre scuole sono frequentate da studentesse coinvolte in importanti processi di integrazione, che però rischiano di rimanere vittime di tradizioni culturali che le discriminano. Il matrimonio precoce coinvolge, infatti, anche chi vive nel nostro territorio”.
E ancora: “L’anno scorso il Senato, dopo una discussione seria e appassionata, ha approvato all’unanimità una mozione, di cui ero prima firmataria, contro i matrimoni forzati e precoci. Adesso è in discussione, sempre al Senato, un disegno di legge sul tema, di cui ero prima firmataria e che adesso vede prima per iniziativa la senatrice Maturani, che introduce nel codice penale reati specifici e misure di sostegno alle comunità. Faccio un appello perché l’approvazione di questo provvedimento avvenga responsabilmente e prima possibile: i diritti e le vite delle bambine e delle ragazze non possono aspettare”.
“Il rispetto dei diritti umani, e in particolar modo di quelli delle e dei minori, deve essere una priorità internazionale – continua la ministra – per istituzioni e politica, per tutte e tutti noi. Le bambine e le ragazze devono poter vivere con serenità, gioia, fiducia e speranza la propria vita. Devono poter seguire con ottimismo i propri sogni, in maniera libera ed equa”.
“A noi che componiamo la comunità educante spetta il compito di impegnarci per contrastare pregiudizi, discriminazioni, violenze, diseguaglianze. L’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile dell’Onu ci ricorda che un’istruzione di qualità e la parità tra i sessi sono condizioni imprescindibili per la costruzione di società prospere. Lavoriamo con convinzione per garantire eguali diritti a ogni persona e per contrastare forme di violenza che ancora vengono perpetrate nel mondo ai danni delle giovani”, conclude Fedeli.
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