Sergio Mattarella rimane Capo dello Stato. Dopo l’impasse politica che si era venuta a creare negli ultimi giorni, con fratture sempre maggiori su entrambi i maxi-schieramenti, il Parlamento lo ha riletto Presidente della Repubblica all’ottava votazione in seduta comune integrata dai delegati regionali. Per votarlo sarebbe bastata la maggioranza assoluta dei componenti del Collegio, invece l’esito a favore di Mattarella, dopo il sì del vertice di maggioranza e la mediazione mattutina del premier Mario Draghi, salito al Colle per dichiarare il pieno sostegno del Governo, si è trasformato quasi in un plebiscito: con il quorum collocato a quota 505, su 970 votanti Mattarella ha raccolto 759 voti, mentre Nordio si è fermato a 90 e Di Matteo a 37.
L’unico partito con numeri consistenti che si è di fatto opposto alla conferma del Capo dello Stato uscente è stato Fratelli d’Italia, che ha votato l’ex magistrato Carlo Nordio. Mentre Alternativa c’è ha indicato Nino Di Matteo.
La conferma di Mattarella, cattolico progressista ed europeista convinto, dovrebbe essere gradita anche alla grande maggioranza degli italiani, che hanno apprezzato le sue modalità di gestione.
Anche le prese di posizione di Mattarella hanno convinto. Come quella che condusse contro l’economista Paolo Savona, supportato da Lega e M5s, che non aveva nascosto le sue perplessità verso la stretta alleanza italiana con Bruxelles, e che portò alla scelta come premier dell’avvocato Giuseppe Conte. I grillini arrivarono a parlare di possibile impeachment verso Mattarella, ma l’ipotesi non fu mai presa in considerazione.
Mattarella al premier Draghi non ha potuto dire no al suo ritorno al Colle dopo averlo lasciato pochissimi giorni prima: “avevo altri programmi”, avrebbe detto il confermato Capo dello Stato, che alle 21,30 parlerà anche agli italiani per un messaggio in diretta.
“Il presidente mite” e della pandemia, così lo definiscono le agenzie, viene confermato quindi al Quirinale. Mentre il Governo esce da questa elezione con le ossa rotte.
Matteo Salvini, leader della Lega, ha detto che “sull’esecutivo lunedì faremo la nostra proposta. Rimpasto? Ne parleremo con il premier”.
La numero uno dei Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni, dopo avere detto di non volere credere al bis di Mattarella, ha subito dopo espresso il desiderio di “rifondare il centrodestra”.
A pesare come macigni sono anche quelle decine di “franchi tiratori” di Forza Italia dinanzi all’elezione chiesta compattamente dal Centro-Destra di Maria Elisabetta Casellati.
Anche il Centro-Sinistra ha i suoi problemi, con il M5s che non sembra più stretto alleato del Pd.
In questo condizioni, diventa dubbiosa la conferma dell’attuale Esecutivo sino a fine legislatura, quindi per almeno altri 12-14 mesi.
Ricordiamo che Sergio Mattarella è un Capo dello Stato che conosce molto da vicino la Scuola: nell’estate del 1989, fu anche nominato ministro della Pubblica Istruzione.
Durante il suo mandato a Viale Trastevere guidò la prima Conferenza nazionale della scuola, si svolse la revisione dei programmi didattici del biennio delle superiori, portò avanti la riforma dell’allora scuola elementare che dopo alcuni anni di sperimentazione, con la legge 148 del 23 maggio 1990 superò il maestro unico e rese universale il modulo dei tre insegnanti su due classi.
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