Il pericolo di mancata approvazione della Legge di bilancio lascia Renzi a Palazzo Chigi ancora per una settimana.
A deciderlo, pure a seguito delle dimissioni presentate formalmente da Renzi in Consiglio dei ministri, è stato il capo dello Stato Sergio Mattarella, che ha presentato la soluzione all’oramai ex premier per evitare che lo sviluppo della crisi pregiudichi la legge di bilancio.
“Nei giorni scorsi Mattarella, che si è definito non più di un arbitro delle contese politiche, aveva rilevato come la persuasione sia tanto più efficacie quando non ostentata pubblicamente. Ed è quello che è accaduto in queste ore”, scrive Askanews.
Così le dimissioni di Renzi sono state “congelate”.
“Considerata la necessità di completare l’iter parlamentare di approvazione della legge di bilancio, onde scongiurare i rischi di esercizio provvisorio”, si legge nella nota diffusa dopo l’incontro con Renzi, il capo dello Stato “ha chiesto al Presidente del Consiglio di soprassedere alle dimissioni per presentarle al compimento di tale adempimento”.
Renzi, quindi, rimane in carica a tutti gli effetti, fino ad approvazione della manovra. Come accadde a Mario Monti premier nel 2012, quando a inizio dicembre presentò dimissioni irrevocabili, che vennero però dall’allora presidente Napolitano ‘congelate’ fino all’approvazione della manovra, il 21 dicembre.
Sono queste le tappe previste nei prossimi giorni: il via libera del Senato alla Legge di bilancio è prevista per la fine della settimana. Subito dopo si concretizzeranno le dimissioni di Renzi e, a seguire, le consultazioni del capo dello Stato, quindi previste al massimo agli inizi della prossima settimana.
Mattarella, dicono gli esperti di politica, chiederà prima di tutto al Partito Democratico quali intenzioni abbia. Ad iniziare da “chi possa essere il futuro candidato alla guida di palazzo Chigi. E soprattutto – continua Askanews – con quale programma si presenterà, considerando le importanti scadenze internazionali (ma anche le questioni di carattere interno, soprattutto economico-sociali) che attendono il nostro Paese, dal sessantesimo dell’Unione europea al G7 di Taormina alla presidenza del Consiglio di sicurezza dell’Onu. Con sullo sfondo una nuova legge elettorale”.
Entro quarantottore sapremo quale sarà la risposta: mercoledì 7 dicembre è prevista la direzione del Pd. Il dopo Renzi o il Renzi II partirà da lì.
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