Con breve comunicato apparso sul sito del Quirinale e diffuso agli organi di stampa, il grande dilemma “Conte sì, Conte no” si è definitivamente chiuso.
“Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, – si legge – ha convocato per le ore 17.30 di oggi, al Palazzo del Quirinale, il Prof. Giuseppe Conte. La Sala Stampa aprirà alle ore 16.00. Roma, 23 maggio 2018“.
Il Capo dello Stato affiderà l’incarico di formare l’esecutivo al Prof. Giuseppe Conte che era stato designato da Luigi Di Maio prima dell’esito elettorale e in caso di vittoria, Ministro della pubblica amministrazione in un governo pentastellato.
Rispetto dunque alle attese a Conte sarà affidato un incarico ancora più gravoso, non ministro ma primo ministro.
Prima della designazione qualcuno lo ha definito Prof. antiburocrazia, prendendo spunto dalle sue dichiarazioni in occasione della sua presentazione alla platea pentastellata che lo aveva candidato a Ministro della Pubblica Amministrazione.
Una caratteristica – si può immaginare – destinata a condizionare la linea di governo e di cui non potrà essere immune la scuola, grosso comparto della Pubblica Amministrazione che quanto a leggi e leggine non scherza.
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