Ha fatto il giro dell’Italia il quadretto incorniciato di celeste, col disegno che ritrae la nuova scuola e gli alunni di Acquasanta, mostrato in diretta da Sergio Mattarella.
Il presidente lo ha fatto in chiusura del discorso canonico di fine anno, la sera del 31 dicembre a reti Rai unificate: ha voluto, in questo modo, far diventare la scuola di un piccolo comune dell’ascolano, ferito dal terremoto, il simbolo di rinascita e di speranza nel futuro.
La scuola scelta è la stessa scuola che il Capo dello stato aveva visitato il 15 dicembre scorso. Nel quadretto, si leggeva un messaggio chiave: ‘La solidarietà diventa realtà quando si uniscono le forze per la realizzazione di un sogno comune’.
La nuova struttura scolastica è stata costruita in meno di un mese dalle Misericordie Italiane nella frazione Centrale di Acquasanta Terme, completamente antisismica. Ed inaugurata il 28 novembre scorso.
“Vorrei concludere – ha detto il Capo dello Stato – facendo mio questo augurio, e rivolgendolo a ciascuno di voi, perché i sogni dei bambini possono costruire il futuro della nostra Italia”.
Il giorno dopo, il 1° gennaio, il capo dello Stato ha parlato anche con la dirigente scolastica Patrizia Palanca della scuola marchigiana.
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“Sono ancora emozionata – dice con la voce rotta la ds -. L’avevo cercato per ringraziarlo del regalo che ci ha fatto e lui mi ha risposto: ‘Il regalo lo avete fatto voi a me’. Ha detto di essere molto orgoglioso dello sforzo fatto per consentire la ripresa dell’attività scolastica. Non pensavamo di avere un riconoscimento così alto”.
L’istituto scolastico, 1.000 metri quadrati più 3.000 di aree verdi, frequentata da 146 alunni della scuola primaria e dell’infanzia (quelli delle medie, che portano il numero a 200, sono in un’altra sede), ha costituito anche una spinta, per i terremotati che hanno dovuto lasciare il paese, a ritornare.
“La popolazione – racconta il sindaco Sante Stangoni – è molto contenta del messaggio del presidente. Ho ricevuto diversi sms da parte dei miei concittadini. Le sue parole hanno ulteriormente rafforzato il legame con la nostra comunità”.
E c’è anche un retroscena curioso che riguarda il disegno. Lo rivela il prof. Alberto Azzara: “Insegno arte e immagini, ho fatto ritratti alla presidente Boldrini e al ministro Giannini quando sono venute in visita e così le maestre mi avevano chiesto: ‘Alberto, pensi che questo disegno vada bene così? Vuoi fare un ritocco?’. Ma io ho risposto di non toccare nulla, perché era bello e spontaneo”.
Il giorno della visita di Mattarella Azzara era lì: “Ho parlato con lui, dicendogli che sono siciliano pure io, anche se vivo da 40 anni qui. Gli ho chiesto: ‘La posso salutare alla siciliana?’. ‘Ci benedica’, un saluto rivolto a persone autorevoli. E lui mi ha risposto: ‘Dio vi benedica, non io'”.
Ma il quadretto, scrive l’Ansa, non è il solo forte richiamo al terremoto che Mattarella ha voluto fare. Nel locale del Belvedere inferiore del Torrino dove ha tenuto il suo discorso compariva, sullo sfondo, è presente anche una tegola di Norcia dipinta dai ragazzi dell’istituto De Gasperi-Battaglia.
La ds, Rosella Tonti, ha detto: “siamo orgogliosi di questo, significa che il presidente, al di là degli atteggiamenti formali, ci è davvero vicino e vuole che questa zona venga ricostruita al più presto”.
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