Le responsabilità del passaggio generazionale sono “degli adulti, che non possono consumare in sovrappiù beni e opportunità sottraendoli ai propri figli”.
A scriverlo è stato il presidente della Repubblica Sergio Mattarella in un messaggio agli organizzatori del Meeting di Cl diffuso in coincidenza dell’inizio della settimana riminese, aperta il 20 agosto dall’intervento del presidente del Consiglio Paolo Gentiloni.
Certamente, ha scritto il Capo dello stato, anche i giovani devono fare la loro parte: “sono chiamati a fare proprie le storie e le cose per dare ad esse un futuro e divenire di questo protagonisti”.
“Abbiamo un mondo – continua il Presidente – che oggi si è fatto più piccolo e procede a velocità sempre più sostenuta. La globalizzazione da un lato, e lo sviluppo delle tecnologie dall’altro mettono in discussione l’autonomia stessa della persona. L’idea di libertà, il senso di comunità, l’ambizione di fare storia richiedono di essere continuamente riformulati, vissuti nel presente”. E allora, secondo il Capo dello Stato “i giovani possono e devono diventare artefici di questa trasformazione epocale”.
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Mattarella, quindi, si è rivolto alle istituzioni: “La politica, le Istituzioni, i soggetti economici, i corpi sociali hanno tutti un peso nel determinare gli esiti dei cambiamenti in atto. Complessità ed interdipendenza non sono alibi per un disimpegno. L’attenzione verso i giovani deve tradursi in occasioni concrete ed innovazioni che aprano le porte ad una mobilità sociale vera ed a una piena cittadinanza, a partire dal diritto al lavoro ed alla istruzione che sta alle radici della libertà delle persone e della società”.
“Così, investendo sul futuro, una collettività ritrova fiducia e raddoppia la propria forza”, ha concluso il Capo dello Stato.
Il riferimento di Mattarella è al consumismo esasperato, ai lati negativi della globalizzazione, alo scadimento dell’etica e del rispetto delle regole. Insomma, una bacchettata alle tendenze moderne. Le quali, però, per essere stoppate avrebbero bisogno di provvedimenti e politiche precise. Opposte, purtroppo, a quelle attuali.
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