In una nota, il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in occasione della “Giornata internazionale contro il consumo e il traffico illecito di droga, nata con la risoluzione 42/712 del 1987 dell’ONU e sancita con la relativa Convenzione del 1988 ratificata da 189 Paesi”, ha fatto sapere che la ricorrenza “costituisce l’occasione per sottolineare la necessità di accrescere l’azione e la cooperazione a livello nazionale e internazionale per combattere l’abuso e il traffico illecito di droga. Il grave ed allarmante fenomeno della tossicodipendenza, che ha assunto nel tempo nuove e più insidiose forme di penetrazione, di accesso e di assuefazione e che colpisce tanti ragazzi in situazioni di difficoltà materiale, psicologica e ambientale, esige il rafforzamento degli strumenti di prevenzione e di controllo da parte delle istituzioni”.
“All’impegno dello Stato non può non affiancarsi – anche attraverso più incisivi e permanenti modelli collaborativi – l’opera insostituibile delle famiglie, della scuola e di quel vasto e articolato settore del volontariato che ha saputo spesso offrire speranza e fiducia attraverso un’efficace azione di prevenzione, di educazione, di recupero e di reinserimento sociale. L’ufficio delle Nazioni Unite contro la droga e il crimine sceglie ogni anno i temi della “Giornata” e promuove campagne di sensibilizzazione sul problema mondiale della droga.
Quest’anno – prosegue Mattarella – il tema è “listen first”: ascoltare i bambini e i giovani è il primo passo per aiutarli a crescere; bisogna far comprendere loro i devastanti effetti connessi all’uso di queste sostanze prima che abbiano occasione di provarle ed evidenziare che si è forti e coraggiosi quando si dice “no” al gruppo di amici che ci invoglia a fare certe nuove esperienze e non il contrario”. Pertanto, a parte i diversi provvedimenti legislativi che offrono la possibilità alla persona dipendente da sostanze di intraprendere percorsi di recupero volti a prevenire sia la ricaduta sia la commissione di nuovi illeciti, il punto sul quale è necessario maggiormente investire è la prevenzione, che va portata sempre di più nei contesti dove vivono i giovani e i giovanissimi. In questa prospettiva occorre quindi sviluppare l’opera di sensibilizzazione proprio tra i più piccoli promuovendo e incrementando gli investimenti a favore del benessere di bambini e ragazzi, delle loro famiglie e delle comunità e cercando di sviluppare in loro una forte consapevolezza sul fatto che rifiutare l’uso di droghe significa non solo rispettare se stessi e la propria vita, ma anche vivere nella legalità, impedendo così il diffondersi della criminalità e dell’illegalità”.
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