Categorie: Politica scolastica

Mattarella, noi non ti ascoltiamo, anzi ti mettiamo sotto accusa

Sono centinaia i commenti postati su Facebook da insegnanti che dichiarano di non aver ascoltato il discorso di fine anno del presidente Mattarella.

Il motivo è ben sintetizzato da una delle tante frasi colte in rete: “Forse che, quando gli abbiamo chiesto di non firmare la legge 107,  Mattarella ci ha ascoltati?  E allora, perchè mai noi dovremmo ascoltare lui?”
Al Presidente della Repubblica, insomma, viene addebitata la responsabilità di aver firmato una legge non condivisa dal mondo della scuola, vicenda peraltro non nuova nel panorama politico nazionale.
Carlo Azeglio Ciampi firmò la “Riforma Moratti” (ma anche la contestatissima legge sulla parità scolastica), mentre Napoitano appose il proprio visto ai provvedimenti di Tremonti e Gelmini.
Insomma, di pesidenti che hanno firmato leggi poco gradite al mondo della scuola ce ne sono stati più di uno.
Sta di fatto che, fino ad ora, nessun Presidente della Repubblica era mai stato apertamente accusato di aver dato il proprio assenso ad una legge sulla scuola.
Il fatto è che, in questa circostanza, le accuse nei confronti di Sergio Mattarella sono arrivate non solo dal mondo della scuola ma anche dall’opposizione parlamentare (e dal M5S in particolare).
A questo punto a coloro che accusano il Presidente di aver firmato una legge incostituzionale non resta che tentare la strada – per la verità tortuosa ma anche altrettanto “doverosa” se davvero si è convinti del fatto che Mattarella abbia mantenuto un comportamento illegittimo – di mettere sotto accusa il Presidente per “attentato alla Costituzione”. 
Forse sarebbe una iniziativa che potrebbe fare chiarezza su una vicenda che va ormai avanti da troppo tempo e che certamente appesantisce ulteriormente i non facili rapporti fra il mondo della scuola e le massime istituzioni dello Stato.

Reginaldo Palermo

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