Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella apre il meeting di Rimini per l’amicizia fra i popoli con un invito alla responsabilità, che “comincia da noi”, afferma il Presidente in video conferenza, aggiungendo: “Vaccinarsi è un dovere“.
E ribadisce che “abbiamo bisogno di responsabilità” non solo “nell’opera di tutti i medici e del personale sanitario”, ma anche “nel lavoro di chi svolge mansioni sociali”. E vengono subito in mente gli insegnanti, tra coloro sulle cui spalle ricade quell’onere di coscienziosità cui fa riferimento Sergio Mattarella.
Ma si tratta di un onore che ricade su tutti, dal settore produttivo ed economico ai Governi, dagli organismi internazionali alle coscienze individuali.
La sua argomentazione è pratica: “Vaccinarsi è un dovere non in obbedienza a un principio astratto, ma perché nasce dalla realtà concreta che dimostra che il vaccino è lo strumento più efficace di cui disponiamo per difenderci e per tutelare i più deboli e i più esposti a gravi pericoli”.
E continua: “Dovremo ancora combattere la pandemia. Ma nostra responsabilità è immaginare il domani. Sentiamo che cresce la voglia di ripartire: il motore è la fiducia che sapremo migliorarci, che riusciremo a condurre in avanti il nostro Paese”.
E conclude: “L’Unione europea si fa motore di un nuovo sviluppo dei nostri Paesi, uno sviluppo più equilibrato e sostenibile. È un’occasione storica che dobbiamo saper cogliere e trasformare in un nuovo, migliore e stabile equilibrio”.
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