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Matteo Messina Denaro, arrestata la figlia della maestra Bonafede: era docente anche lei, insegnava come supplente a Pantelleria

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All”indomani dell’arresto di Martina Gentile, la figlia della maestra Laura Bonafede, aiutante e presunta amante del boss Matteo Messina Denaro, si stanno diffondendo ulteriori informazioni sulla rete di supporto del mafioso arrestato lo scorso gennaio, morto poi a settembre.

Come riporta Tgr Rai, inoltre, si sa anche che mestiere faceva la Gentile, figlia di Laura Bonafede e il boss Salvatore Gentile: anche lei era docente, proprio come la madre. La donna, a quanto pare, insegnava in una scuola di Pantelleria come supplente. L’insegnante è stata arrestata proprio a Pantelleria, dove viveva in una casa in affitto.

Quali reati avrebbe commesso Martina Gentile?

La giovane di 31 anni era diventata una delle “postine” più fidate del superlatitante di Cosa nostra fermato il 16 gennaio scorso e morto il 25 settembre. Questa mattina, i carabinieri del Ros l’hanno arrestata. La procura diretta da Maurizio de Lucia le contesta i reati di favoreggiamento e di procurata inosservanza della pena, con l’aggravante di aver favorito l’organizzazione mafiosa. La giovane resterà agli arresti domiciliari, perché madre di una bambina.

Dai pizzini e da alcune intercettazioni è emerso che la donna portava con sé la bambina nel passeggino per allontanare i sospetti. Soprattutto quando doveva consegnare i pizziniMartina Gentile avrebbe fatto da tramite fra la madre e il latitante, consegnando i biglietti a un’altra donna, Lorena Lanceri, la vivandiera del boss arrestata a marzo assieme al marito. Per la procura la ragazza avrebbe fatto davvero tanto per favorire la latitanza del boss.

Laura Bonafede, si aggrava la sua posizione

Si aggrava anche la posizione della docente: nelle scorse ore, lo riporta Fanpage.it, la procura di Palermo ha notificato a Laura Bonafede l’avviso di chiusura delle indagini a suo carico. L’iniziale contestazione del reato di favoreggiamento è stata modificata in associazione mafiosa.

Per gli inquirenti, dunque, la donna sarebbe stata legata non solo sentimentalmente al capo mafia trapanese, favorendone la latitanza, ma sarebbe stata parte attiva dell’associazione mafiosa. Secondo l’accusa, lei era la donna che si occupava più da vicino del boss che di lei si sarebbe servita anche per preparare e consegnare segretissimi pizzini, e tenere in piedi gli affari della cosca.

La Bonafede, innanzitutto, è stata sospesa dal suo incarico di maestra per dieci giorni e il suo appartamento è stato perquisito. Il provvedimento cautelare è stato adottato dalla dirigente scolastica. Eccone la motivazione: “In considerazione della vasta eco mediatica suscitata dal presunto legame dell’insegnante con il boss mafioso Matteo Messina Denaro e al fine di tutelare l’immagine della scuola e di garantire il sereno svolgimento dell’attività scolastica”, ha chiarito la dirigente.

Lo scorso 23 marzo si è poi svolto un incontro tra il ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara e l’assessore regionale all’istruzione in Sicilia Mimmo TuranoQuesto si era espresso in modo molto duro contro la maestra: “La vicenda del coinvolgimento della maestra della scuola di Castelvetrano nella latitanza di Messina Denaro costituisce una priorità all’attenzione della Regione Siciliana e dell’assessorato all’Istruzione. Apprendiamo dall’Istituto comprensivo Capuana-Pardo di Castelvetrano, con cui siamo in costante contatto, che la dirigente scolastica ha firmato la sospensione cautelare dal servizio dell’insegnante Laura Bonafede da domani e fino al 31 marzo”, queste le sue parole.