Oggi, lunedì 16 gennaio 2023, il boss più pericoloso al mondo, Matteo Messina Denaro, latitante da trent’anni, è stato arrestato mentre si trovava presso una clinica privata di Palermo, Maddalena. L’uomo si trovava presso la struttura per iniziare un ciclo di chemioterapia in seguito a un intervento. Nel momento dell’arresto era in fila per il tampone. Secondo i primi riscontri, alla vista dei carabinieri sarebbe scappato, senza riuscire, però, nel suo intento. Secondo quanto riportato da RaiNews, il boss è stato trasferito dalla caserma San Lorenzo ed è diretto all’aeroporto di Boccadifalco per essere portato in una struttura carceraria di massima sicurezza. La stessa cosa accadde al boss Totò Riina, arrestato il 15 gennaio di 30 anni fa.
Tantissimi sono stati gli esponenti della politica italiana che hanno scritto un messaggio sull’accaduto, tra questi il ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara: “Dopo 30 anni di latitanza finalmente è stato catturato #MatteoMessinaDenaro. Oggi è un giorno straordinario per il nostro Paese e per la lotta contro tutte le mafie. Grazie alle donne e agli uomini dello Stato per l’eccellente lavoro svolto. L’Italia non ha paura!”
Il giornalista di Telejato, Pino Maniaci, da anni in lotta contro la mafia, ha pubblicato il video dell’arresto.
“Una grande vittoria dello Stato che dimostra di non arrendersi di fronte alla mafia”. Così il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, commenta la notizia dell’arresto di Matteo Messina Denaro. “All’indomani dell’anniversario dell’arresto di Totò Riina, un altro capo della criminalità organizzata viene assicurato alla giustizia. I miei più vivi ringraziamenti, assieme a quelli di tutto il governo, vanno alle forze di polizia, e in particolare al Ros dei Carabinieri, alla Procura nazionale antimafia e alla Procura di Palermo per la cattura dell’esponente più significativo della criminalità mafiosa. Il governo – prosegue il presidente Meloni – assicura che la lotta alla criminalità mafiosa proseguirà senza tregua, come dimostra il fatto che il primo provvedimento di questo esecutivo – la difesa del carcere ostativo – ha riguardato proprio questa materia”.
“Come sempre in questi casi è un lavoro di squadra portato a termine dal Ros dei carabinieri in maniera eccezionale, ma che viene da lontano perché è un lavoro sostanzialmente congiunto nella ricerca del latitante tanto da parte della Polizia di Stato, che ha chiuso alcuni spazi, quanto dei carabinieri che poi hanno portato a termine l’operazione di stamattina”. Così il procuratore di Palermo, Maurizio De Lucia, che ha coordinato con il procuratore aggiunto Paolo Guido l’operazione che ha portato all’arresto dell’ex primula rossa, su Rai Radio1 all’interno dello Speciale “Che giorno è“. “Per noi è una cosa di estrema importanza – ha aggiunto -. Per la Repubblica che ha dei doveri da adempiere nei confronti dei suoi martiri la cattura di Matteo Messina Denaro ha un’importanza storica perché era l’unico stragista rimasto in libertà, un debito che abbiamo cercato di onorare e ci siamo riusciti“.
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