Per difendersi dall’emergenza Coronavirus, il Governo italiano ha sospeso le attività didattiche in tutti gli istituti scolastici. Nel liceo a indirizzo linguistico Vasco Beccaria Govone di Mondovì, in provincia di Cuneo, però diversi docenti si sono recati a scuola. E anche una studentessa: è accaduto mercoledì 11 marzo, per permettere alla ragazza di affrontare, per la terza volta, gli orali dell’esame di maturità dopo avere vinto due ricorsi al Consiglio di Stato.
Rispettando tutte le norme e le precauzioni previste dal decreto del Governo a tutela della salute, la prova conclusiva d’esame, il colloquio finale, si è tenuta alle ore 16: la studentessa è arrivata accompagnata dalla madre e dall’avvocato, il monregalese Enrico Martinetti.
Ha sostenuto l’orale per la terza volta in 9 mesi e per il 12 marzo, alle ore 8, sulla bacheca della scuola, sarà affisso l’esito dell’esame svolto.
La storia scolastica della giovane, 19 anni è stata decisamente tortuosa, almeno nell’ultimo periodo: la ragazza – scrive l’Ansa – ha affrontato la prima volta l’esame nel luglio del 2019, la seconda nel novembre dello scorso anno. Era stata sempre bocciata, ma in entrambi i casi aveva presentato ricorso contro i commissari d’esame, gli stessi.
Prima i due ricorsi al Tar di Torino, entrambi respinti, e quindi l’appello al Consiglio di Stato a Roma che li ha accolti tutte e due, per vizi di forma – tra date errate, fotocopie non chiare, codici riportati in modo sbagliato – prodotti dalla commissione nella prima prova.
Di nuovo respinta a novembre, aveva presentato e vinto un secondo ricorso, sempre al Consiglio di Stato. Il terzo tentativo le è stato concesso in seguito ad altre irregolarità emerse durante la ripetizione dell’esame orale. La maturanda è stata così riammessa alla prova finale.
Per questo oggi, il liceo del quartiere Piazza di Mondovì ha dovuto provvedere a farle affrontare l’orale; questa volta con una commissione tutta nuova, sei professori e un presidente.
Sulla porta d’ingresso, continua l’agenzia di stampa, un cartello impediva l’accesso agli estranei: nell’aula solo poche persone, oltre agli interessati, proprio per le disposizioni di sicurezza imposte dal Governo per bloccare l’epidemia di Coronavirus.
C’erano anche alcuni rappresentanti dei sindacati della scuola che all’uscita hanno spiegato: “Speriamo che questa vicenda si concluda con la stessa serenità mostrata dalla ragazza in questo esame”.
“Il comportamento della commissione è stato ineccepibile e ha messo la candidata a suo agio -, ha detto l’avvocato Martinetti – Proprio l’ufficio scolastico regionale aveva deciso di cambiare la commissione per garantire serenità nell’espletamento della prova d’esame”.
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