Le regole sono regole. Soprattutto in una scuola paritaria. Così, non si è salvata dall’espulsione una studentessa di 18 anni iscritta ad un istituto superiore paritario di Barletta, gestito dalle Suore salesiane dei sacri cuori. La “colpa” della ragazza? Quella di essersi tinta i capelli di blu. Tanto è bastato, riporta l’edizione locale di Repubblica dell’11 novembre, per impedirle la frequentazione della scuola religiosa.
Alla ragazza non resta, a questo punto, che prepararsi all’esame di maturità privatamente. La famiglia della giovane, però, non ci sta: sempre al quotidiano ha tenuto a dire che l’originario regolamento di disciplina interno (‘ogni studente è tenuto con la collaborazione e la supervisione della famiglia a indossare un abbigliamento consono all’ambiente educativo’) è stato recentemente modificato con un’integrazione relativa a colore e taglio dei capelli. Un cambio in itinere che sembrerebbe essere stato introdotto apposta per i ragazzi dai gusti estetici troppo esuberanti.
Oggi è un giorno particolare, il giorno della natività del Signore, simbolo di rinascita, ma…
A Milano, grazie alla collaborazione tra Università di Padova e Fondazione Carolina e al contributo…
Ambienti di apprendimento inclusivi, come aule flessibili o digitali, promuovono partecipazione attiva e personalizzazione. Offrono…
La grammatica valenziale aiuta gli studenti a comprendere la struttura della frase tramite il nucleo…
Insegnare sul sostegno senza avere una specializzazione specifica può sembrare una sfida complessa, ma non…
Con l'approvazione alla Camera della Legge di Bilancio 2025, il sistema scolastico italiano si prepara…