La scuola è ufficialmente finita, ma non per chi dovrà affrontare il temuto esame di maturità.
A tal proposito proprio, il 7 giugno, sono state rese note le commissioni d’esame e già gli studenti si sono messi alla ricerca di informazioni riguardanti i propri commissari esterni.
Negli ultimi anni, infatti, i social si sono rivelati strumenti preziosi per mettere in atto un passaparola mirato a conoscere meglio i docenti che si sposteranno dalla propria scuola per esaminare alunni non appartenenti alle proprie classi.
Effettivamente la presenza di professori sconosciuti è uno dei motivi principali che causa negli studenti preoccupazione per il colloquio orale.
Ed è proprio la prova orale, dicono gli ultimi sondaggi, la più temuta dai ragazzi, seguita immediatamente dalla seconda prova scritta.
Essere interrogati in tutte le materie, dovendo quindi dimostrare di conoscere l’intero programma di ciascuna, è ciò che spaventa maggiormente. La vastità degli argomenti e la quantità di informazioni da memorizzare influiscono in modo negativo sulla visione che i giovani hanno dell’orale.
Inoltre, a differenza degli scritti, l’interrogazione richiede un confronto diretto che fa entrare in gioco il fattore emotivo: in molti temono di non riuscire a gestire la tensione del momento e lasciarsi sopraffare dall’ansia, complice appunto la presenza di professori sconosciuti.
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Per questo in numerosi hanno espresso la necessità di esercitarsi di più, nel corso dell’anno scolastico, a parlare in pubblico in modo da rendere lo studente più sicuro delle proprie capacità dialettiche (e magari prepararlo anche ad un’eventuale percorso universitario).
Ma, come già anticipato, anche gli scritti hanno il loro tallone d’Achille. Se a temere l’orale è un ragazzo su tre, una quota simile è quella di chi dichiara di essere spaventato soprattutto dalla seconda prova: paura che sembrerebbe essere fondata se si prende in considerazione uno studio pubblicato lo scorso anno dal Miur, nel quale si rendeva noto che la seconda prova scritta aveva ottenuto la media di voti più bassa.
Segue subito dopo, con il 29%, la terza prova, il mega quiz, temuto soprattutto dai liceali probabilmente perché lascia spazio anche alle materie non d’indirizzo (ad esempio matematica, fisica e scienze al classico) ovvero quelle in cui solitamente lo studente incontra maggiori difficoltà.
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