Attualità

Maturità 2018, addio al “quizzone”: dal 2019 non ci sarà più

Quella del 2018 è l’ultima volta del “quizzone”: infatti dal prossimo anno scolastico la terza prova dell’esame di Stato non ci sarà più. Al suo posto le prove Invalsi di italiano, matematica e inglese che dovranno sostenersi un paio di mesi prima degli esami di stato.

Decide la commissione: 4 o 5 materie

Le commissioni hanno avuto il compito di elaborare la prova e somministrarla agli studenti. Nella terza prova potevano essere coinvolte, non più di cinque discipline come previsto dall’articolo 3, comma 2, del decreto ministeriale 20 novembre 2000, n. 429, purché sia presente in commissione personale docente fornito di titolo ai sensi della vigente normativa.

La commissione tiene conto, ai fini dell’accertamento delle conoscenze, abilità e competenze, anche delle eventuali esperienze condotte in alternanza scuola lavoro, stage e tirocinio, della disciplina non linguistica insegnata attraverso la metodologia
CLIL.

Ai fini dello svolgimento della terza prova scritta è stato consentito l’uso delle calcolatrici scientifiche e/o grafiche elencate in allegato alla Nota MIUR 5641 del 30/3/2018. Per consentire alla commissione d’esame il controllo dei dispositivi in uso, i candidati che intendevano avvalersi della calcolatrice doveva essere consegnata alla commissione in occasione dello svolgimento della prima prova scritta. La prova mette vale al massimo 15 punti.

Dal prossimo anno si cambia

Dal 2019 però non ci sarà più alcuna terza prova. Infatti, il “quizzone” andrà in pensione. Dal prossimo anno, come stabilisce il decreto attuativo alla Buona Scuola, l’esame di stato sarà composto soltanto da 2 prove scritte e gli orali.
Ma un paio di mesi prima della maturità i ragazzi dovranno sostenere le prove Invalsi nelle discipline di italiano, matematica e inglese, che sarà requisito indispensabile per accedere agli esami, oltre alla sufficienza in tutte le materie (anche la condotta) e all’avere svolto le 200-400ore di alternanza scuola lavoro previste dalla buona scuola.

Il quizzone la prova più temuta e…copiata

In realtà sappiamo che per gli studenti non sostenere la terza prova sarà un sollievo. E anche quest’anno è stata la prova d’esame più copiata: infatti, come riporta l’indagine di Skuola.net, alla vigilia del cosiddetto quizzone, 3 studenti su 5 rivelavano di aver avuto anticipazioni dai commissari, in occasione dello svolgimento della prova i ragazzi sono andati anche oltre.

Oltre 1 maturando su 3 (il 34%) – tra i circa 1000 che hanno partecipato a una web survey di Skuola.net, subito dopo aver sostenuto il terzo scritto – ha infatti ammesso di aver risposto ai quesiti proposti consultandosi con i compagni di classe.

A questo si deve aggiungere un 8% di studenti che ha attinto ai classici bigliettini preparati alla vigilia del test e un altro 4% che ha consultato Internet dallo smartphone. La terza prova si conferma, dunque, lo scritto più copiato di tutti: sommando le varie ‘tecniche’ adottate, praticamente la metà dei maturandi ha completato il compito solo grazie all’aiutino esterno.
E anche i docenti sono venuti incontro agli studenti: il 36% avrebbe aiutato gli studenti col contagocce, il 15% con maggiore generosità. Solamente il 49% dei commissari, invece, si sarebbe mostrato incorruttibile, respingendo al mittente qualsiasi tipo di richiesta d’aiuto.

Fabrizio De Angelis

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