Tra poco più di un mese, spazio alla nuova maturità, in ottemperanza questo previsto dal Decreto legislativo n.62 del 2017.
In un’intervista all’AndKronos, il ministro dell’Istruzione, Marco Bussetti, risponde in merito alla polemica sul poco spazio riservato alla storia nel nuovo Esame di Stato.
La Storia “è fondamentale” e resta sia “nel percorso di studi”, sia alla maturità “anche più che in passato”.
La polemica viene definita “tardiva” e “infondata”.
In realtà, è stato solo eliminato il tema storico alla prima prova della maturità, nel quale però la storia continuerà comunque a essere presente all’interno di altre tracce trasversali.
“Devo dire in tutta sincerità – afferma Bussetti – che sono stupito dalle polemiche suscitate da questa nuova maturità. Un esame che, mi preme ricordarlo, è stato riformato dal governo Gentiloni sostenuto dal Pd. Noi – sottolinea – oggi infatti stiamo attuando una legge del 2017. E abbiamo cercato in questi mesi di farlo al meglio, con importanti correttivi, accompagnando le scuole a questo traguardo. E soprattutto nell’interesse degli studenti. Mi pare – evidenzia – che le contestazioni di questi giorni siano quantomeno tardive. Parliamo di una norma di due anni fa. Viene da chiedersi perché tanto clamore solo adesso? Perché quello che andava bene ieri oggi non va più? Anche nel merito è difficile comprendere questa ‘mobilitazione'”.
Quanto infine alla richiesta di incrementare le ore dedicate nel corso degli studi a questa disciplina, Bussetti ribadisce: “La storia è una disciplina trasversale. È fortemente correlata alla letteratura, al diritto, alla geografia. Gli studenti – evidenzia – la incontrano in maniera diversa anche in ore dedicate ad altre materie. Certamente si può incrementare lo spazio dedicato a questa disciplina, nessuno vieta alle scuole, nell’ambito della loro autonomia, di adoperare i docenti dell’organico potenziato per approfondire questioni storiche. Gli addetti ai lavori – docenti, sindacalisti, studiosi – queste cose le sanno benissimo. Non ridurrei tutto a un ‘conteggio’ di tempi, non è così che riconosciamo il valore della Storia nella formazione dei nostri giovani”.
La prima prova, Italiano, è messa in calendario per il 19 giugno, a partire dalle 8.30. il giorno dopo, giovedì 20 giugno, sempre alle 8.30, ci sarà la seconda prova, diversa per ciascun indirizzo di studi. L’ordinanza sull’esame di stato individua anche le date per le eventuali prove suppletive.
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