Bocciata dalla grande maggioranza di studenti e professori l’idea della predisposizione di tantissime buste contenenti materiali e documenti per avviare il colloquio orale degli esami di Stato. Buste e sorteggio delle stesse non piacciono né agli studenti e né ai docenti, ma al Miur sono convinti del contrario.
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Punteggio degli esami di Stato 2018/2019
A conclusione dell’esame di Stato è assegnato a ciascun candidato un punteggio finale complessivo in centesimi, che è il risultato della somma dei punti attribuiti dalla commissione d’esame alle due prove scritte e al colloquio e dei punti acquisiti per il credito scolastico da ciascun candidato per un massimo di quaranta punti (un massimo di 12 in terza, di 13 in quarta e 15 in quinta).
Ad un massimo di 40 punti del credito scolastico si aggiunge un massimo di 60 punti per le prove d’esame. Riguardo i suddetti 60 punti delle prove d’esame bisogna sapere che la commissione d’esame dispone di un massimo venti punti per la valutazione di ciascuna delle due prove previste ai sensi dei commi 3 e 4 dell’articolo 17 del d.lgs. 62/2017, e di un massimo di venti punti per la valutazione del colloquio. Con il decreto del Ministro di cui all’articolo 17, comma 7, è definita la ripartizione del punteggio delle tre prove scritte, ove previste per specifici indirizzi di studio. Per specifici percorsi di studio, in particolare attivati sulla base di accordi internazionali, che prevedono un diverso numero di prove d’esame, i relativi decreti ministeriali di autorizzazione definiscono la ripartizione del punteggio delle prove. L’esito delle prove di cui ai commi 3 e 4 del suddetto articolo 17 è pubblicato, per tutti i candidati, all’albo dell’istituto sede della commissione d’esame almeno due giorni prima della data fissata per l’inizio dello svolgimento del colloquio. Il punteggio minimo complessivo per superare l’esame è di sessanta centesimi.
Bonus integrativo di 5 punti e lode
La commissione d’esame può motivatamente integrare il punteggio fino a un massimo di cinque punti ove il candidato abbia ottenuto un credito scolastico di almeno trenta punti e un risultato complessivo nelle prove d’esame pari almeno a cinquanta punti. La commissione all’unanimità può motivatamente attribuire la lode a coloro che conseguono il punteggio massimo di cento punti senza fruire della predetta integrazione del punteggio, a condizione che: a) abbiano conseguito il credito scolastico massimo con voto unanime del consiglio di classe; b) abbiano conseguito il punteggio massimo previsto per ogni prova d’esame .L’esito dell’esame con l’indicazione del punteggio finale conseguito, inclusa la menzione della lode, è pubblicato, contemporaneamente per tutti i candidati della classe, all’albo dell’istituto sede della commissione, con la sola indicazione «non diplomato» nel caso di mancato superamento dell’esame stesso.
Buste e colloquio orale dell’esame di Stato
Ogni commissione preparerà un numero di buste pari al numero dei candidati, più due. Ad esempio per una classe di 20 studenti, le buste saranno 22. Ciascuno studente potrà dunque sempre scegliere tra una terna di buste. Dal primo all’ultimo candidato. Saranno così garantite, secondo il punto di vista del Miur, trasparenza e pari opportunità a tutti.
La cosa strana è che le buste non esistono più nemmeno per le prove scritte, infatti mentre una volta le buste contenenti le prove scritte degli esami di Stato venivano recapitate dai Carabinieri con tanto di sigillo, da qualche anno si è passati al più tecnologico plico telematico e all’estrazione della prova via web fatta dal responsabile scolastico del plico telematico. Il Miur a gennaio 2019 ha pensato di introdurre buste sigillate con sorteggio dell’alunno tra tre buste, sorteggiate a loro volta dalla commissione che ne ha elaborate un numero superiore a due rispetto al numero dei candidati della classe.
Un bizantinismo molto farraginoso fatto con lo scopo di rendere casuale e inaspettato il contenuto della busta, quasi a voler evitare qualsiasi agevolazione degli studenti da parte delle Commissioni.
In buona sostanza il Miur lancia l’antipatico messaggio di non fidarsi dell’integrità morale dei Commissari e dei Presidenti che potrebbero favorire gli studenti nel colloquio orale, preventivando domande e collegamenti interdisciplinari, e imporrà, tramite l’ordinanza ministeriale sugli esami di Stato, ai Commissari di lavorare preliminarmente per predisporre un grande numero di buste di colloquio con un aggravio del lavoro notevole rispetto gli altri anni.