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Maturità 2019, così cambia: tutte le novità

Con la maturità si parte il 19 giugno con la prima prova, la seconda prova il 20 giugno. Sule date di inizio degli orali, sarà ogni commissione a decidere.

Quest’anno saranno 13.161 le commissioni d’Esame per 26.188 classi coinvolte. Ad oggi (gli scrutini si concluderanno nei prossimi giorni) sono 520.263 i candidati iscritti alla Maturità, di cui 502.607 interni e 17.656 esterni.

I commissari esterni (4 su 7, considerato il presidente) sono il primo grande spauracchio della Maturità che quest’anno è del tutto rivoluzionata.

A partire dal numero degli scritti che passano da tre a due, con il vecchio tema che va in soffitta (nella prima prova si potrà scegliere tra sette tracce riferite a tre tipologie per produrre un elaborato) e la seconda prova mista per i licei classici e scientifici (latino greco nel primo caso, matematica e fisica nel secondo). Scompaiono quizzone e tesina.

La prima prova

La prima prova rimane quella del tema di italiano. I maturandi dovranno dimostrare di “padroneggiare il patrimonio lessicale ed espressivo della lingua italiana secondo le esigenze comunicative nei vari contesti” e, per la parte letteraria, di aver raggiunto un’adeguata competenza sull'”evoluzione della civiltà artistica e letteraria italiana dall’Unità ad oggi”. I testi prodotti saranno valutati in base alla loro coerenza, alla ricchezza e alla padronanza lessicali, ma anche all’ampiezza e precisione delle conoscenze e dei riferimenti culturali, alla capacità di esprimere giudizi critici e valutazioni personali. La prova avrà una durata di sei ore. I maturandi dovranno produrre un elaborato scegliendo tra sette tracce riferite a tre tipologie di prove (tipologia A, due tracce – analisi del testo; tipologia B, tre tracce – analisi e produzione di un testo argomentativo; tipologia C, due tracce – riflessione critica di carattere espositivo-argomentativo su tematiche di attualità ) in ambito artistico, letterario, filosofico, scientifico, storico, sociale, economico e tecnologico.

La seconda prova

La seconda prova scritta potrà riguardare una o più discipline che hanno rappresentano il cardine degli indirizzi di studio. La scelta delle materie è fissata a gennaio. Ma anche su questo fronte si registrano diversi cambiamenti. Per il liceo classico, ad esempio, la prova sarà articolata in due parti. Ci sarà la storica versione, un testo in prosa corredato da informazioni sintetiche sull’opera, preceduta e seguita da parti tradotte per consentire la contestualizzazione della parte estrapolata. Seguiranno tre domande sulla comprensione e interpretazione del brano e alla sua collocazione storico-culturale. Il ministero, secondo quanto previsto dalla nuova normativa, potrà optare anche per una prova mista, sia con latino che greco. Un altro esempio, per lo scientifico: la struttura della prova prevede la soluzione di un problema a scelta del candidato tra due proposte e la risposta a quattro quesiti tra otto proposte. Anche in questo caso la prova potrà riguardare sia matematica che fisica. Per i tecnici, invece, si prevede una prima parte, che tutti i candidati sono tenuti a svolgere, seguita da una seconda, con una serie di quesiti tra i quali il candidato sceglierà sulla base del numero indicato in calce al testo. Anche qui potranno essere coinvolte più discipline. Per i professionali, invece, la seconda prova si comporrà di una parte definita a livello nazionale e di una seconda parte predisposta dalla Commissione, per tenere conto della specificità dell’offerta formativa.

L’orale

Per il colloquio orale, cioè per l’ultima prova, la commissione proporrà ai candidati di analizzare testi, documenti, esperienze, progetti e problemi. Nel corso del colloquio, il candidato esporrà, con una breve relazione o un elaborato multimediale, le esperienze di Alternanza Scuola-Lavoro svolte. Il colloquio accerterà anche le conoscenze e le competenze maturate nell’ambito delle attività di Cittadinanza e Costituzione.

Il voto finale

Cambia anche il voto finale, che resta espresso in centesimi: il credito scolastico vale fino a 40 punti (non più 25). I restanti 60 punti spettano alla commissione (che potrà integrare di 5 il voto complessivo per chi ha almeno 30 crediti): massimo 20 per ciascuno dei due scritti, e massimo 20 per l’orale, dove si tratterà anche dell’esperienza dell’alunno “on the job”. Per essere promossi servono almeno 60 punti. Per la lode ci vuole l’unanimità.

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Andrea Carlino

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