Il nuovo esame di stato 2019 obbliga i consigli di classe e i docenti a elaborare con cura il documento del 15 maggio per dare indicazioni precise alla commissione su contenuti e metodi del percorso didattico.
Quest’anno in particolare il documento ha valenza strategica, perché serve a orientare la commissione nella predisposizione dei materiali per il colloquio.
È un documento che esplicita i contenuti, i metodi, i mezzi, gli spazi e i tempi del percorso formativo, i criteri e gli strumenti di valutazione adottati, gli obiettivi raggiunti, nonché ogni altro elemento che lo stesso consiglio di classe ritenga utile e significativo ai fini dello svolgimento dell’esame. (D.lvo 62/2017)
Il documento del consiglio di classe è soggetto a pubblicità e “deve essere immediatamente pubblicato all’albo dell’istituto”. Per questo motivo, bisogna fare attenzione alle indicazioni fornite dal Garante per la protezione dei dati personali.
Il documento di classe va strutturato in modo da inserire e descrivere i seguenti elementi:
Prima dell’elaborazione del testo definitivo del documento, i consigli di classe possono consultare, per eventuali proposte e osservazioni, la componente studentesca e quella dei genitori.
Per le classi articolate e per i corsi destinati a studenti provenienti da più classi, il documento del consiglio di classe è comprensivo della documentazione relativa ai gruppi componenti.
Col vecchio esame di stato il documento del 15 maggio serviva a orientare la commissione per formulare la terza prova, adesso serve a organizzare il colloquio e a preparare i materiali da mettere nelle famose buste. Va costruito selezionando informazioni mirate e utili al lavoro della commissione per la verifica dei livelli di apprendimento conseguiti dagli studenti.
Che la commissione sia “vincolata” al documento di classe è ribadito in tutta la normativa sul nuovo esame di stato. Lo dice il D.lvo. 62/2017: “La commissione tiene conto di detto documento nell’espletamento dei lavori”
Anche il DM 18-1-2019, che stabilisce le modalità di svolgimento del colloquio, sottolinea che “la commissione tiene conto del percorso didattico effettivamente svolto, in coerenza con il documento di ciascun consiglio di classe, al fine di considerare le metodologie adottate, i progetti e le esperienze svolte, sempre nel rispetto delle Indicazioni nazionali e delle Linee guida”.
Lo ripete l’Ordinanza 205/2019: “La commissione tiene conto del documento nell’espletamento dei lavori e nella predisposizione dei materiali per il colloquio, ai sensi dell’articolo 2 del d.m. n. 37 del 2019, nonché nella predisposizione della seconda parte della seconda prova da parte delle commissioni operanti presso gli istituti professionali”.
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