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Maturità 2019, il voto di ammissione lo decidono tutti i docenti

Il voto di ammissione alla maturità è deciso da tutti i docenti componenti il Consiglio di Classe, compresi i docenti di religione cattolica e delle attività alternative a tale insegnamento per gli alunni che se ne avvalgono.

Così il Miur, tramite il vice ministro Lorenzo Fioramonti, in risposta ad un’interrogazione parlamentare presentata dalla deputata di Forza Italia, Valentina Aprea.

“Il voto di ammissione all’esame di Stato è riferito al percorso scolastico triennale dell’alunno, con ciò intendendo che tale voto non corrisponde a sommatorie o medie di voti, ma ad una valutazione globale dello studente, in termini di impegno, modalità di apprendimento, competenze acquisite“, aggiunge Fioramonti.

Il Miur ricorda che le precedenti norme in merito all’attribuzione del voto di ammissione alla maturità facevano riferimento al percorso scolastico triennale e non a medie aritmetiche dei voti assegnati alle singole discipline.

Pertanto, la circostanza che la valutazione espressa dal docente di religione cattolica si riferisca ad un giudizio e non ad un voto in decimi, non inficia la partecipazione alla deliberazione in merito all’attribuzione del voto di ammissione all’esame di Stato dal momento che, si ribadisce, tale voto di ammissione all’esame non è, e non era, frutto di una media aritmetica.

Cosa cambia per l’esame orale alla maturità

La maturità sarà interamente rivisto e i prossimi maturandi dovranno affrontare due prove scritte e un esame orale.

L’orale, in particolare, vedrà il ridimensionamento dell’Alternanza scuola-lavoro, che sarà solo un breve racconto.

La prova resta multidisciplinare, ma in mancanza della tesina le commissioni prepareranno un elenco di spunti sulla base del documento che sarà consegnato il 15 maggio dal Consiglio di classe.

Il giorno della prova orale il candidato sorteggerà i materiali sulla base dei quali verrà condotto il colloquio.

Le modalità di sorteggio saranno previste in modo da evitare la riproposizione degli stessi materiali a diversi candidati.

La commissione partirà proponendo agli studenti di analizzare testi, documenti, esperienze, progetti, problemi che saranno, appunto, lo spunto per sviluppare il colloquio.

Nel dettaglio “la commissione cura l’equilibrata articolazione e durata delle fasi del colloquio e il coinvolgimento delle diverse discipline, evitando però una rigida distinzione tra le stesse. Affinché tale coinvolgimento sia quanto più possibile ampio, i commissari interni ed esterni conducono l’esame in tutte le discipline per le quali hanno titolo secondo la normativa vigente, anche relativamente alla discussione degli elaborati relativi alle prove scritte”.

I materiali di partenza saranno predisposti dalle stesse commissioni, nei giorni che precedono l’orale, “tenendo conto del percorso didattico effettivamente svolto dagli studenti descritto nel documento che i Consigli di classe consegneranno come ogni anno in vista degli Esami”.

Una parte del colloquio riguarderà le attività realizzate nell’ambito di “Cittadinanza e costituzione”.

Per quanto concerne “le conoscenze e le competenze della disciplina non linguistica (DNL) veicolata in lingua straniera attraverso la metodologia CLIL, il colloquio può accertarle in lingua straniera qualora il docente della disciplina coinvolta faccia parte della commissione di esame in qualità di membro interno”.

La valutazione

Il punteggio finale sarà in centesimi. Si parte dal credito scolastico (fino a 40 punti). Alla commissione spettano poi fino a 60 punti: massimo 20 per ciascuna delle due prove scritte e 20 per il colloquio.

Il punteggio minimo per superare l’esame resta fissato in 60 punti.

La Commissione d’esame può motivatamente integrare il punteggio, fino ad un massimo di 5 punti, ove il candidato abbia ottenuto un credito scolastico di almeno 30 punti e un risultato complessivo nelle prove di esame di almeno 50 punti.

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I quadri di riferimento del Miur e le griglie nazionali

Per quanto riguarda i quadri di riferimento, questi vanno a descrivere caratteristiche e obiettivi in base ai quali saranno costruiti sia il primo scritto di italiano, che la seconda prova, diversa per ciascun indirizzo di studi. E sono il frutto del lavoro di esperti delle varie discipline che hanno contribuito alla loro stesura.

Per docenti e studenti sarà dunque possibile cominciare a esercitarsi con specifiche simulazioni.

Per la prima volta vengono rese disponibili apposite griglie nazionali di valutazione, che consentiranno alle commissioni di garantire una maggiore equità e più omogeneità nella correzione degli scritti. Il tutto all’insegna della trasparenza nella valutazione.

Per la prima prova scritta, sono stati definiti indicatori generali che si riferiscono a tutte le tipologie testuali e indicatori specifici di cui tener conto nell’attribuzione del punteggio per le diverse tipologie.

Invece, per quanto concerne la seconda prova scritta, le griglie si riferiscono alla valutazione complessiva dell’elaborato senza distinzione tra le diverse parti che possano caratterizzare la struttura e la tipologia della prova.

Ecco i quadri di riferimento

Le materie della seconda prova

La seconda prova cambia in base all’indirizzo di studi: al liceo classico sono previsti, Latino e Greco. Matematica e Fisica allo Scientifico. Ma non solo: Scienze umane e Diritto ed Economia politica per il Liceo delle Scienze umane – opzione economico sociale, Discipline turistiche e aziendali e Inglese per l’Istituto tecnico per il turismo, Informatica e Sistemi e reti per l’Istituto tecnico indirizzo informatica, Scienze degli alimenti e Laboratorio di servizi enogastronomici per l’Istituto professionale per i servizi di enogastronomia. Questi alcuni esempi.

Ecco tutte le materie della seconda prova suddivise per indirizzo di studi:

LICEO (clicca qui)

ISTITUTO TECNICO (clicca qui)

ISTITUTO PROFESSIONALE (clicca qui)

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IL DECRETO

Le novità

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Voti

Il punteggio finale resta in centesimi: il credito scolastico, calcolato sugli ultimi tre anni, arriva fino a 40 punti a cui si aggiungono massimo 60 punti con le 3 prove, massimo 20 per ciascuna.

Il punteggio minimo per superare l’esame resta 60 punti.

La Commissione d’esame può integrare il punteggio, fino ad un massimo di 5 punti, se il candidato parte da un credito scolastico di almeno 30 punti e da un risultato delle prove di esame di almeno 50 punti.

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Andrea Carlino

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