La senatrice a vita Lilliana Segre
Si stanno svolgendo in questo periodo le simulazioni degli esami di stato 2019. La prima simulazione della prova d’italiano è già avvenuta lo scorso 19 febbraio, mentre il 28 partirà quella relativa alla seconda prova, che varia da istituto istituto.
Fra le novità principali del nuovo esame di stato c’è l’abbandono della traccia storica, che ha suscitato molte polemiche fra gli insegnanti.
Molti i politici e intellettuali contrari. Fra i personaggi pubblici di spicco c’è la senatrice a vita Liliana Segre, che da mesi punta il dito nei confronti di questa assenza pesante: “Un esame di maturità senza la storia mi fa paura. Per questo chiederò al ministro Bussetti di ripensarci”, dichiara Segre su La Repubblica.
Da quattro mesi, infatti, dà battaglia per sapere come sia stato possibile che il Miur abbia soppresso la traccia storica dalla prima prova scritta della maturità.
Si è anche fatta promotrice di un “affare assegnato”, cioè una piccola indagine – in questo caso affidata alla Commissione Cultura del Senato – per sapere da che cosa sia nata la decisione del ministero di cancellare la traccia storica. I lavori parlamentari, tuttavia, non sono ancora cominciati. “E ora da cittadina ho chiesto un incontro con il ministro”.
“Vorrei capire il perché della soppressione della storia, continua la senatrice a vita, che ritengo un atto molto grave. Io mi sono sempre occupata di memoria. Ma memoria e storia vanno insieme. Da trent’anni rendo testimonianza sulla Shoah nelle scuole, e vedo la fatica che talvolta fanno i professori per contestualizzare il mio racconto. Può capitare che nell’ultima classe delle superiori non si arrivi a svolgere l’intero programma e ci si fermi alla Grande Guerra. Invece sarebbe utile studiare i totalitarismi, i genocidi e la complessità di tutto il Secolo Breve”.
Per Liliana Segre, infatti, l’assenza della storia dall’esame di maturità rappresenta un fatto gravissimo, che potrebbe pregiudicare, a suo avviso, una lenta dimenticanza: “Sono una voce che grida nel deserto dei morti. E cosa succederà quando non ci saremo più? La storia è sempre manipolabile. E, dopo che verranno meno gli ultimi sopravvissuti, la Shoah diventerà una riga nei libri di storia. E più tardi ancora, non ci sarà neppure quella.”
La senatrice immagina già l’esito dell’affare assegnato: “Ci diranno che, negli ultimi otto anni, meno del 3 per cento degli studenti ha scelto la traccia storica. Troppo pochi”.
Ma gli studenti non ne vogliono proprio sapere della storia? Liliana Segre risponde che “sono stati gli adulti a ridurla a merce d’antiquariato, inutile e fuori moda. Ecco, al ministro Bussetti vorrei riuscire a dire anche questo. Non rubiamo la storia ai nostri ragazzi. Ne hanno un immenso bisogno”.
Le tracce pubblicate dal Miur sono in tutto sette: due per la tipologia A (analisi e interpretazione del testo), tre per la tipologia B (il testo argomentativo) e due per la tipologia C (il tema d’attualità).
Gli autori scelti come protagonisti delle prove sono Giovanni Pascoli, Elsa Morante, Claudio Pavone, Antonio Cassese, Carlo Rubbia, Giacomo Leopardi, Vittorino Andreoli.
È previsto che le prove non facciano media né sostituiscano altre verifiche periodiche.
La prof.ssa Marina Petrone, docente presso il Liceo Classico “Vittorio Emanuele II” di Napoli ha voluto condividere con la comunità dei lettori de La Tecnica della Scuola il lavoro svolto, con i colleghi, sulle griglie di valutazione per la prima prova della nuova maturità sulla base degli indicatori forniti dal Miur.
Oltre alle griglie – una per ciascuna tipologia prevista – è stata predisposta una tabella di conversione punteggio/voto.
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