Come abbiamo riportato, è stata pubblicata l’ordinanza ministeriale relativa all’eame di stato 2019.
Uno dei punti più criticati della nuova maturità 2019 riguarda la prova orale, a cui una specifica sezione dell’ordinanza è dedicata: infatti, le commissioni dovranno dedicare un’apposita sessione di lavoro alla sua preparazione.
L’orale resterà multidisciplinare, ma in mancanza della tesina le commissioni prepareranno un elenco di spunti sulla base del documento che sarà consegnato il 15 maggio dal Consiglio di classe.
Per garantire a tutti i candidati trasparenza e pari opportunità, la commissione predisporrà, per ogni classe, un numero di buste con i materiali di avvio del colloquio pari al numero dei candidati aumentato almeno di due unità, in modo da assicurare anche all’ultimo candidato di esercitare la facoltà di scelta fra tre buste.
Il giorno del colloquio il presidente di commissione preleverà in modo casuale tre buste alla presenza di ciascun candidato e le sottoporrà a quest’ultimo che ne sceglierà una. Le modalità di sorteggio saranno previste in modo da evitare la riproposizione degli stessi materiali a diversi candidati.
I materiali di partenza saranno predisposti quindi dalle stesse commissioni, nei giorni che precedono l’orale, “tenendo conto del percorso didattico effettivamente svolto dagli studenti descritto nel documento che i Consigli di classe consegneranno come ogni anno in vista degli Esami”.
Ci saranno materiali che forniranno uno spunto per l’avvio del colloquio. Un testo poetico o in prosa, un quadro, una fotografia, un’immagine tratta da libri, un articolo di giornale, una tabella con dei dati da commentare, un grafico, uno spunto progettuale, una situazione problematica da affrontare.
Nel dettaglio, possiamo dire che “la commissione cura l’equilibrata articolazione e durata delle fasi del colloquio e il coinvolgimento delle diverse discipline, evitando però una rigida distinzione tra le stesse. Affinché tale coinvolgimento sia quanto più possibile ampio, i commissari interni ed esterni conducono l’esame in tutte le discipline per le quali hanno titolo secondo la normativa vigente, anche relativamente alla discussione degli elaborati relativi alle prove scritte”.
I materiali delle buste già scelte dai candidati non potranno essere riproposti in successivi colloqui.
Una parte del colloquio riguarderà le attività realizzate nell’ambito di “Cittadinanza e costituzione”. Tale insegnamento è basato sullo svolgimento di attività (percorsi, progetti, etc.) finalizzate a sviluppare le competenze di cittadinanza in diversi ambiti, come, a puro titolo di esempio, educazione alla legalità, alla cittadinanza attiva, etc.
Per quanto riguarda invece “le conoscenze e le competenze della disciplina non linguistica (DNL) veicolata in lingua straniera attraverso la metodologia CLIL, il colloquio può accertarle in lingua straniera qualora il docente della disciplina coinvolta faccia parte della commissione di esame in qualità di membro interno”.
Ci sarà, infine, anche il ridimensionamento dell’Alternanza scuola-lavoro, che sarà solo un breve racconto. Il candidato, infatti, potrà illustrare l’esperienza svolta nei percorsi per le competenze trasversali e l’orientamento tramite una relazione e/o un elaborato multimediale.
Proprio sul meccanismo della buste si è scatenata una vera e propria polemica: i docenti non sembrano infatti gradire tale meccanismo. Prima di tutto perchè sui percorsi da inserire all’interno delle buste non è ancora chiaro se ci devono stare tutte le discipline dell’esame o se è possibile escludere qualche disciplina.
Infatti, c’è chi pensa che all’interno della busta ci possano essere alcune discipline e non altre, mentre c’è chi ritiene che con il periodo: ”verificare l’acquisizione dei contenuti e dei metodi propri delle singole discipline”, si intendano tutte le discipline dell’esame.
C’è anche un discorso di probabilità, come sottolineato in precedenza: per il calcolo delle probabilità, il primo candidato che deve estrarre una busta su tre estratte da un mazzo di 30, ha circa il 3,3% delle probabilità di trovare un percorso a lui favorevole, l’ultimo candidato ha invece il 33% della probabilità di trovare un percorso a lui favorevole. Quindi, almeno per un puro calcolo delle probabilità, questo meccanismo dei sorteggi delle buste non garantisce assolutamente le pari opportunità, ma svantaggia i primi candidati e avvantaggia gli ultimi.
La prima prova, Italiano, è messa in calendario per il 19 giugno, a partire dalle 8.30. il giorno dopo, giovedì 20 giugno, sempre alle 8.30, ci sarà la seconda prova, diversa per ciascun indirizzo di studi. L’ordinanza sull’esame di stato individua anche le date per le eventuali prove suppletive.
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