Difficoltà con il latino al Miur. E sì, dopo la svista nella citazione di latino nel passo tratto da una pubblicazione di Claudio Pavone per la prima prova, segnalato dalla Tecnica della Scuola, anche nella seconda è arrivata la gaffe del Ministero dell’Istruzione.
Il testo in latino scelto per la traduzione era un brano degli Annales di Tacito, accompagnato anche da un confronto con un estratto di Cassio Dione (in greco) che trattava lo stesso argomento da un punto di vista opposto.
Il brano raccontava le vicende di Seiano, un prefetto del pretorio che aveva acquistato una grandissima popolarità e un grandissimo potere ai tempi dell’imperatore Tiberio, il primo successore di Augusto.
Nell’introduzione al brano, scritta dagli esperti del ministero, a un certo punto si legge letteralmente che Seiano, “ottenuti vari incarichi militari e civili grazie al favore di cui godeva presso Tiberio (il Caesar del testo), acquisì grandissima influenza nella vita del tempo, arrivando ad aspirare al matrimonio (forse davvero celebrato), con Livia Drusilla, nuora dell’imperatore, vedova del primo marito”.
L’errore consiste nel fatto che Livia Drusilla, più nota semplicemente come Livia, era la moglie di Augusto e madre di Tiberio, non sua nuora.
Ben più anziana di Seiano, dunque, che invece fu amante di Livilla, nipote di Livia Drusilla e così chiamata proprio in onore della prima imperatrice di Roma.
Non si è andati a compromettere la traduzione, né la comprensione del testo da parte loro, ma si è creato qualche inconveniente nell’analisi del testo prevista dalla traccia.
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