Si moltiplicano le polemiche sulle modalità di svolgimento dell’esame di Stato.
Dopo la questione delle buste per la scelta dell’argomento della prova orale (“Ma siamo al Rischiatutto?” ironizzano gli studenti) adesso si scopre che per la simulazione delle prove le scuole hanno dovuto produrre una quantità incredibile di fotocopie.
Un docenti di Carpi, Francesco Mele, ha fatto due conti: 2400 fotocopie nella sua scuola e quindi 5.600.000 copie in tutta Italia.
C’è poi la questione delle griglie valutative che le scuole devono produrre in proprio con la conseguenza che ben difficilmente potrà essere garantita la tanto auspicata omogeneità della valutazione finale.
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