La maturità 2019 avrà un volto nuovo per gli studenti che dovranno affrontarla.
Lunedì, il Miur ha reso noti i quadri di riferimento per la predisposizione e lo svolgimento degli scritti della nuova Maturità, che debutterà con le regole previste dal Decreto Legislativo 62 del 2017.
Le nuove prove sono il frutto del lavoro di esperti delle varie discipline che hanno contribuito alla loro stesura. Il ministero da parte sua, a partire dal mese di dicembre, metterà a disposizione delle tracce-tipo per far esercitare maturandi e docenti sul nuovo esame.
Il primo scritto avverrà il 19 giugno mentre il 20 giugno sarà affrontata la prova specifica secondo il tipo di istituto di studi.
A gennaio saranno pubblicate le materie per la seconda prova, a febbraio la complessiva ordinanza sugli Esami, che normalmente viene emessa a maggio.
Non sono mancate le prime polemiche su quanto realizzato dal Miur.
A La Tecnica della Scuola interviene Gianni Zen, preside del Liceo Classico “Brocchi” di Bassano Del Grappa: “Non ho ancora letto approfonditamente tutto, mi si sono limitato a dare un’occhiata ai testi pubblicati ieri dal Miur e a leggere agenzie e giornali. Quello che posso dire è che si tratta di proposte plausibili. Ma c’è un problema”.
Quale?
“Non è possibile cambiare in corso d’opera, a novembre. Tutto ciò è inaccettabile”.
Secondo lei cosa comporta questo?
“Beh, c’è un disorientamento tra studenti e docenti. Tutti, ma dico tutti, non sanno ancora bene come affrontare quello che avverrà a giugno. La parola giusta, infatti, è disorientamento”.
Quali aspetti possono essere considerati positivi per quanto riguarda il suo indirizzo?
“Sicuramente l’introduzione del commento con informazioni sintetiche sull’opera è un fatto positivo e può aiutare i ragazzi. Tutto ciò però deve essere fatto all’interno di una cornice critica che permetta allo studente di potersi esprimere. Tutto ciò, così, è al momento confuso. Mi auguro che il governo possa nei prossimi mesi darci ulteriori delucidazioni anche in merito alla questione dell’alternanza scuola/lavoro. Da una parte vengono tolti i fondi dalla legge di bilancio, dall’altra farà parte integrante della tesina della maturità”.
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