Il ministro dell’Istruzioni Patrizio Bianchi, ha rotto il silenzio sulla maturità 2020/21 e ha annunciato ciò che conterrà l’ordinanza da lui firmata: esame orale, niente tesina, ma ampio elaborato e ammissione con scrutinio finale.
In un’intervista al Corriere della Sera, il neo ministro dell’Istruzione ha risposto alle domande sulla maturità 2020/21 e ha mostrato di avere le idee chiare. Inoltre, ha dato anche spazio a dichiarazioni su DaD, vaccini e ritorno in classe.
Maturità 2020/21: si comincia a metà giugno con un unico orale
Il prof. Bianchi ha confermato le supposizioni di un orale unico, ma non vuole sentire parlare di tesina. Infatti, ha dichiarato: «Non voglio sentir parlare di tesina! I maturandi sono ragazzi e ragazze alla fine del loro percorso scolastico di cinque anni: dovranno preparare un elaborato ampio, personalizzato, sulle materie di indirizzo concordandolo con il consiglio di classe. Lo discuteranno con la commissione, composta dai loro insegnanti. Da qui comincerà l’orale che si svilupperà poi anche sulle altre discipline. Consentiremo loro di esprimere quanto hanno maturato e compreso nel corso degli anni anche con una visione critica».
Per quanto riguarda l’ammissione, il ministro riferisce che “sarà disposta in sede di scrutinio finale, dal consiglio di classe”, niente “tutti dentro” insomma.
Rientrare in classe, ma con cautela e dopo il vaccino
La questione del rientro in classe, tanto cara all’ex ministra Lucia Azzolina, è una faccenda che Bianchi ha considerato, affermando: “Dobbiamo essere molto cauti perché la sfida del virus è ancora alta. La prima cosa da fare è vaccinare tutti gli insegnanti e il personale, anche i più grandi di età. Solo se loro saranno in sicurezza le scuole saranno sicure anche per i ragazzi e le famiglie”. E per quanto concerne le tempistiche della vaccinazione, rassicura che ne ha discusso con il ministro Speranza e che stanno lavorando insieme per raggiungere l’obiettivo.