“È una vergogna che il ministro Azzolina abbia detto quello che ha detto ieri sull’esame di maturità”: a dirlo è stato Matteo Renzi, leader di Italia Viva, durante la registrazione del 30 aprile a Porta a Porta, condotta da Bruno Vespa su Rai Uno.
L’ex presidente del Consiglio ha colto l’occasione per ribadire la sua idea sull’Esame di Stato finale della scuola secondaria, al via il prossimo 17 giugno, che a suo dire dovrebbe mantenere il massimo del rigore e svolgersi certamente in presenza.
Secondo Renzi, che ha un figlio che frequenta la quinta superiore, “chi segue la maturità sa che è assurdo che al 30 di aprile non si sappiano le regole della maturità. Primo: chiarezza”.
Le parole di Renzi, al di là del tema della maturità, non sono un buon segnale per la maggioranza: dopo Pd e LeU, anche il l’ultimo alleato di Governo, Italia Viva, sembrerebbe infatti prendere le distanze dalla politica della ministra grillina.
Una circostanza che se confermata nei prossimi giorni al Senato potrebbe davvero mettere la ministra Azzolina con le spalle al muro. E anche l’intero Governo, che da lì a qualche giorno dovrebbe votare la fiducia su un testo contrario a quanto deciso dalla titolare del Mi e dal premier Giuseppe Conte.
Tutto dipenderà dai senatori della commissione Cultura e Bilancio , che a breve saranno chiamati a votare gli emendamenti sul D.L. 22 sulla scuola.
A ben vedere, tra l’altro, non si comprende di cosa abbia detto di così sconvolgente la Azzolina: sulla maturità 2020 la ministra dell’Istruzione ha prima tenuto dire che la prossima settimana conosceremo le novità ufficiali attraverso un’ordinanza.
Poi ha detto che l’esame “quest’anno sarà molto particolare, ma sarà svolto in piena sicurezza. Se quest’anno fosse stato possibile svolgere la prima prova degli esami di maturità come autore avrei proposto Pirandello”.
Inoltre la ministra ha solo confermato le anticipazione della nostra testata sulle modifiche relative alla valutazione dei crediti da assegnare alla maturità 2020: “Quest’anno le cifre saranno invertite – ha detto Azzolina – : i ragazzi si presenteranno alla prova finale con un massimo di 60 crediti e potranno ottenerne ulteriori 40. Si partirà da un argomento concordato insieme ai professori sulle materie di indirizzo. Non sarà una tesina. Novità previste per la prossima settimana”.
Le altre dichiarazioni di Azzolina hanno inoltre riguardato il numero di studenti che saranno esaminati: cinque al giorno, quindi nulla di nuovo rispetto ai colloqui degli anni passato. Infine, la ministra si è soffermata sulla necessità di sottoscrivere un protocollo di sicurezza con le parti sociali per garantire tutti, anche ai docenti, un sereno svolgimento degli esami, possibilmente senza mascherina.
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