Il Ministero dell’Istruzione ha reso noto l’ordinanza che modifica l’Esame di Stato per l’anno scolastico 2019-2020.
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Per quest’anno scolastico, ci sarà una commissione formata da 6 commissari interni e dal presidente esterno.
Come era stato già preannunciato, cambia la composizione della commissione dell’Esame di Stato del secondo ciclo, quindi.
I presidenti saranno nominati dagli Uffici scolastici regionali, i commissari dai consigli di classe. Nella composizione della commissione si terrà conto dell’equilibrio fra le varie discipline di ciascun indirizzo.
Per i presidenti di commissione c’è un elenco, istituto presso l’ufficio scolastico regionale. Sono tenuti a presentare domande i dirigenti scolastici in servizio presso le scuole superiori. Hanno facoltà di iscrizione anche i presidi disabili, che lavorano presso le scuole primarie, che lavorano in una scuola superiore, ma con almeno 10 anni di ruolo e anche i docenti in servizio a tempo indeterminato che abbiano svolto per almeno un anno, nell’ultimo triennio, incluso quello in corso, un incarico di presidenza. Possono presentare domanda anche i docenti che hanno svolto per almeno un anno, nell’ultimo triennio, anche il ruolo di collaboratore del dirigente scolastico. Non solo: spazio anche ai docenti in servizio presso una scuola superiore con almeno dieci anni di ruolo provvisti di laurea specialistica o magistrale. Anche i dirigenti scolastici delle scuole primarie e superiore a riposo da non più di 3 anni possono presentare domanda. Lo stesso vale per i docenti.
Le istanze di inclusione nell’elenco regionale dei presidenti di commissione sono trasmesse dagli aspiranti tramite modello ES-E,, attraverso l’apposita funzione disponibile sul portale POLIS, secondo la tempistica prevista.
I presidenti di commissione sono nominati dal dirigente preposto all’Ufficio scolastico regionale attingendo esclusivamente dall’elenco regionale dei presidenti; al fine di garantire il regolare svolgimento dell’esame di Stato, in caso di esaurimento dell’elenco regionale.
Quest’anno tutti avranno la possibilità di sostenere le prove, tenuto conto del periodo dell’emergenza, ma i crediti di accesso relativi alla classe V e il voto finale saranno comunque basati sull’impegno di tutto l’anno.
Il decreto indica, poi, una doppia possibilità.
Se i ragazzi potranno rientrare a scuola entro il 18 maggio, ci sarà un esame con commissione interna. La prima prova, Italiano, sarà preparata dal Ministero.
La seconda, quella diversa per ciascun indirizzo, sarà predisposta dalle commissioni. Poi ci sarà l’orale. Se non si rientra a scuola, è previsto il solo colloquio orale.
Resta ferma la necessità di raggiungere almeno il punteggio di 60/100 per ottenere il diploma.
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