Sono un’insegnante, nonché mamma di un maturando 2020, e vorrei rivolgermi a tutti coloro che stanno proponendo il rinvio degli esami di Stato 2020 nel mese di settembre.
In questi giorni veramente difficili per il nostro Paese, in cui abbiamo perso le nostre vite quotidiane, in cui molti stanno perdendo i propri cari e viviamo a contatto con la paura di ammalarci, i nostri ragazzi vivono la triste esperienza di stare in casa, lontano dai banchi di scuola, dagli amici, dagli insegnanti, lontano da tutte quelle persone che spesso rappresentano gli unici punti di riferimento per loro, in più, alcuni di loro vivono l’ansia del primo esame importante della loro vita, che rimane sospeso. A proposito di questo si legge su internet: “Gli esami a settembre sarebbero organizzati in una sorta di sessione speciale, come quelli che una volta erano i cosiddetti esami di riparazione”.
Mi chiedo: ma questi ragazzi cosa dovrebbero riparare? Per tradizione gli esami di riparazione, che esistono ancora e non “una volta“, sono per i “vagabondi”, che non hanno voluto studiare nel corso dell’anno, sono una sorta di “punizione”; perché dovrebbero essere puniti questi ragazzi?, che colpa hanno commesso per dover essere costretti a studiare nel mese di agosto a 40 gradi all’ombra (i cambiamenti climatici si stanno facendo sentire, soprattutto al sud!), senza l’aiuto dei docenti che seguono sempre i propri alunni fino al giorno dell’esame?
Tutti speriamo di poter tornare a scuola al più presto, che questo incubo possa finire e che gli esami si possano svolgere a giugno come è giusto che sia.
Mi appello al Ministro della Pubblica Istruzione, al Presidente Conte, che in questi giorni ci ha dato prova di equilibrio e di coraggio, ci ha spinto a pensare agli altri; ecco, pensiamo prima di fare proposte, che coinvolgono la vita degli altri; per dirigenti, sindacati, docenti, gli esami sono lavoro, routine da svolgere, mentre per gli alunni e le loro famiglie sono notti insonni, giornate passate sui libri, significano ansia, paura.
Il mese di agosto vorremmo uscire dalle nostre case e andare in giro per la nostra Bella Italia, che non avrà più sicuramente per la prossima estate, tutti i suoi turisti e allora sarà compito nostro visitarla e riscoprirla e rimetterla in piedi.
Per favore, questo è il momento del silenzio e della preghiera, quando tutto sarà finito, chi di dovere prenderà una decisione e sarà quella giusta. #adràtuttobene
Adelina D’Agostino