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Maturità 2020, il 17 giugno si parte con i colloqui: come svolgerli in sicurezza

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Oggi, 15 giugno, si sono svolte negli istituti secondari di II grado, sedi degli esami, le riunioni plearie delle commissioni.

Tra due giorni, il 17 giugno, si entrerà nel vivo della Maturità con l’avvio dei colloqui in presenza, che coinvolgeranno 470 mila studenti e 100 mila commissari.

Le misure di sicurezza che le scuole hanno dovuto approntare sono contenute nel documento elaborato dal Comitato Tecnico Scientifico, allegato alla O.M. 10/2020.

In sintesi il documento prevede:

  • mascherina obbligatoria per studenti, accompagnatori, commissari e personale in genere. Il candidato potrà abbassare la mascherina solo durante il colloquio
  • distanziamento fisico necessario di almeno 2 metri
  • igienizzazione delle mani attraverso gel messo a disposizione in più punti della scuola
  • percorsi differenziati per ingresso e uscita
  • firma di un’autodichiarazione da parte di studenti e personale che attesti: l’assenza di sintomatologia respiratoria o di febbre superiore a 37.5°C nel giorno di avvio delle procedure d’esame e nei tre giorni precedenti; di non essere stato in quarantena o isolamento domiciliare negli ultimi 14 giorni; di non essere stato a contatto con persone positive, per quanto di loro conoscenza, negli ultimi 14 giorni;
  • garantire un ricambio d’aria costante dei locali
  • garantire la pulizia approfondita dopo ogni sessione
  • non è richiesto l’uso dei guanti
  • non è richiesta la rilevazione della temperatura corporea.

Rilevazione della temperatura corporea

Con riferimento proprio a quest’ultimo punto, segnaliamo una nota dell’USR Lazio, con la quale fornisce indicazioni nel caso in cui la scuola dovesse decidere, comunque, di procedere con la misurazione della temperatura, anche se non richiesta dal documento del CTS.

In questo caso l’USR ribadisce che sarà possibile farlo purché siano rispettate le indicazioni del Garante per la privacy e la prassi pubblicata dall’Associazione nazionale dei medici competenti.
Rimarrà, comunque, necessario acquisire l’autodichiarazione in merito all’insussistenza di sintomi respiratori e all’assenza di contatti con soggetti positivi.

Per quanto concerne la privacy, il Garante ritiene che la misurazione della temperatura all’ingresso sia compatibile, sinché perdura l’emergenza epidemiologica, con la legislazione e la
normativa in materia, purché non sia registrato il dato relativo alla temperatura corporea rilevata.

Con riferimento invece alla modalità di rilevazione, la prassi indicata dall’Associazione nazionale dei medici competenti prevede che la misurazione della temperatura sia effettuata da «un lavoratore già formato a questa attività (possibilmente un incaricato al primo soccorso) o altro personale aziendale addestrato soprattutto a evitare un c.d. contatto stretto e a saper gestire una situazione di disagio – il diniego di ingresso di un dipendente». La prassi, che dovrà essere letta e rispettata, specifica anche quali dispositivi di protezione individuale siano necessari (mascherina, guanti, camice, protezione facciale). I dispositivi in questione e il termometro, del tipo adatto alla misurazione a distanza, potranno essere acquistati utilizzando le risorse finanziarie già assegnate alle scuole.