Sono stati diramati i criteri di valutazione del colloquio, unica prova dell’esame di Stato.
Le scuole hanno “preparato” gli studenti al suo superamento?
I candidati dovranno dimostrare di:
- “Aver acquisito i contenuti e i metodi delle diverse discipline curricolari”.
I metodi disciplinari si conquistano praticandoli.
I Collegi dei docenti “programmando l’azione educativa” hanno orientato adeguatamente la didattica?
- Possedere la “Capacità di utilizzare le conoscenze acquisite e di collegarle tra loro”.
Due sono gli oggetti sotto osservazione: le competenze e la visione sistemica.
Le competenze descrivono il comportamento di chi domina situazioni, utilizzando il proprio bagaglio culturale.
La visione sistemica richiede la capacità di portare a unità un insieme disconnesso.
I Collegi dei docenti “programmando l’azione educativa” hanno orientato adeguatamente la didattica?
- Possedere la “Capacità di argomentare in maniera critica e personale, rielaborando i contenuti acquisiti”.
Il concetto “capacità” ritorna alla ribalta.
I Collegi dei docenti hanno correttamente “programmato l’azione educativa” o hanno lasciato che la didattica fosse schiacciata sulle abilità.
- Possedere la “Ricchezza e padronanza lessicale e semantica, con specifico riferimento al linguaggio tecnico e/o di settore, anche in lingua straniera”.
Si tratta di una competenza generale, cui tutti gli insegnamenti devono tendere.
I Collegi dei docenti hanno dato precise indicazioni e hanno vincolato la didattica?
- Possedere la “Capacità di analisi e comprensione della realtà in chiave di cittadinanza attiva a partire dalla riflessione sulle esperienze personali”.
Gli studenti sono stati abituati a rimodellare la realtà in funzione del proprio punto di vista?
Enrico Maranzana