Saranno contenti gli studenti per l’abolizione del temuto sorteggio d’inizio colloquio, ma i commissari dovranno fare lo stesso lavoro dello scorso anno per preparare i materiali da sottoporre ai candidati.
Lo spiega chiaramente il DM n.28 del 30/01/2020. “Il colloquio si svolge a partire dall’analisi, da parte del candidato, del materiale scelto dalla commissione, attinente alle Indicazioni nazionali per i Licei e alle Linee guida per gli istituti tecnici e professionali. Il materiale è costituito da un testo, un documento, un’esperienza, un progetto, un problema”. Per predisporre i materiali “la commissione d’esame dedica un’apposita sessione alla preparazione del colloquio”. Proprio come nel 2019.
L’obiettivo è di “favorire la trattazione dei nodi concettuali caratterizzanti le diverse discipline e del loro rapporto interdisciplinare”, per verificare e valutare l’acquisizione da parte dello studente dei contenuti e metodi delle singole discipline, e al tempo stesso la sua capacità di utilizzare le conoscenze acquisite e di metterle in relazione tra loro, per argomentare in maniera critica e personale, utilizzando anche la lingua straniera.
I materiali saranno predisposti “in numero pari ai candidati maggiorato del trenta per cento”. La commissione deve tenere conto del “percorso didattico effettivamente svolto, in coerenza con il documento di ciascun consiglio di classe”, tenendo in considerazione le metodologie adottate, i progetti e le esperienze svolte, nel rispetto delle Indicazioni nazionali e delle Linee guida. Certamente il gran lavoro svolto nel 2019, in sede di prima attuazione, sarà utile anche nell’anno in corso. Fra qualche anno avremo una bacheca di materiali che saranno pronti all’uso ciclicamente.
Nell’apposita sessione di lavoro preparatorio, la commissione decide anche i criteri di assegnazione del materiale a ciascun candidato. Il colloquio deve essere poi gestito secondo una “equilibrata articolazione” e durata delle fasi, coinvolgendo le diverse discipline, ma evitando una rigida distinzione tra le stesse. Il punteggio è di venti punti, attribuito dall’intera commissione, compreso il presidente, secondo i criteri di valutazione stabiliti in sede di riunione preliminare.
Via il sorteggio, che comunque garantiva una certa imparzialità, come sarà assicurata adesso la par condicio di partenza a ciascuno studente? Possiamo essere sicuri che qualcuno non sappia prima lo spunto di avvio e possa prepararsi argomenti e riferimenti per fare una bella figura invece di improvvisare lì per lì? Il dubbio non è poi così malevolo. Se torniamo con la memoria alla vecchia “terza prova”, oltre il 60% degli studenti dichiarava di conoscere in anticipo le materie.
Probabilmente serviranno altri “chiarimenti” da parte del Ministero. Un’ipotesi per garantire l’imparzialità sarebbe che, alla mattina di ogni giornata di colloquio, fosse la commissione stessa a “sorteggiare” i materiali da proporre, visto che deve prepararne “in numero pari ai candidati maggiorato del trenta per cento”.
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