Politica scolastica

“Maturità 2020 on line“ organizza una raccolta firme online da inviare agli enti locali

Il gruppo Facebook di RTS “Maturità 2020 on line“, creato dal collaboratore della Tecnica della Scuola, Aldo Domenico Ficara, organizza una raccolta firme su moduli Google da inviare Regione per Regione agli organi competenti per territorio quali; Presidenze di regione, Consigli comunali, prefetture etc.

Il testo riguardante la raccolta firme afferma

“Noi docenti, genitori, studenti e personale ATA  delle comunità scolastiche della Regione …………, esprimiamo la nostra preoccupazione per il fatto che, a meno di un mese dall’inizio dell’Esame di Stato, la ministra Azzolina abbia definitivamente deciso di sostenere gli esami di stato in presenza, nonostante l’epidemia di Coronavirus.

La nostra preoccupazione riguarda il fatto che non sarà in alcun modo possibile essere in condizioni di sicurezza, anche in considerazione che il protocollo di sicurezza prevede una mascherina chirurgica (non per i candidati peraltro), distanza di 2 mt, che sappiamo non essere sufficiente in un’aula in cui si permane per ore. Non vengono nemmeno presi in considerazione gli asintomatici. Non sono previsti test sierologici e si parla di un rischio calcolato, che a nostro avviso non è affatto calcolato.

Le aule scolastiche più grandi sono di circa 25 mq e ogni esame dura circa un’ora, il ché significa una permanenza in aule poco arieggiate con altri 6 commissari per almeno 7 ore al giorno. In aggiunta ci saranno un candidato (senza mascherina) e il testimone per un’ora di esame a rotazione (l’esame prevede 5 candidati al giorno).

I bagni della scuola sono comuni e con un piano di sicurezza così beffardamente studiato, considerato anche che non ci vengono forniti né guanti né altri DPI, saremmo comunque tutti in condizione di rischio, senza poter usufruire del bagno, senza aria condizionata, senza ventilatori.  Anche molti genitori dei ragazzi sono preoccupati, molti abitano in provincia e i ragazzi dovrebbero prendere treni, pullman e mezzi pubblici. La decisione degli esami in presenza suscita perplessità anche tra gli studenti e molti dirigenti, che non vogliono giustamente assumersi la responsabilità penale di un eventuale contagio. Cosa accadrebbe poi se un presidente, un commissario, un alunno, un addetto ATA dovessero ammalarsi? Si bloccherebbe tutto l’esame e finirebbero tutti in quarantena? E fino a quando? Come farebbero i ragazzi che devono iscriversi all’università?  In un periodo in cui anche le Università fanno esami e tesi di laurea online, mi sembra dannoso, anacronistico e poco utile perseguire ostinatamente questa modalità di esame”.

Redazione

Articoli recenti

Valditara al G20 Istruzione: focus su apertura delle scuole alle comunità, formazione dei docenti ed educazione allo sviluppo sostenibile

Il Ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, è intervenuto a Fortaleza alla Riunione Ministeriale…

02/11/2024

Lezione sull’uso del manganello in una classe di un liceo di Genova, è polemica. M5S e Verdi-Sinistra: subito interrogazione parlamentare

Siamo davvero curiosi di sapere sulla vicenda che ha coinvolto una classe di un liceo…

02/11/2024

Nella mente dei giovani torna la tentazione antisemita: come contrastarla nelle scuole italiane?

Un nauseabondo zombi si aggira per l’intero pianeta: è l’antisemitismo. Venti secoli non sono bastati…

02/11/2024

Manzi: “Questa manovra si accanisce contro la scuola”

Irene Manzi, responsabile nazionale scuola del Pd, a margine della manifestazione davanti al Ministero dell’Istruzione…

02/11/2024

Progetto Educazione Civica scuola primaria, cosa dicono le nuove linee guida?

Il Progetto di Educazione Civica nella scuola primaria, secondo le nuove linee guida, integra competenze…

02/11/2024

Come insegnare sostegno senza specializzazione? L’alfabeto dell’inclusione per chi non ha il Tfa

Insegnare sostegno richiede empatia, flessibilità e volontà di apprendere. Chi non ha il TFA può…

02/11/2024